Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - La scuola è terminata, ma un clima di tensione e di forte preoccupazione si è diffuso tra i docenti di terza fascia degli istituti superiori, non solo della Provincia di Pistoia, ma di tutta Italia.
Come accade ormai da tempo, ogni anno scolastico, in tante scuole del territorio nazionale, mancano un cospicuo numero di insegnanti, specialmente nella delicata materia del sostegno. I posti che rimangono scoperti ad inizio anno vengono assegnati tramite l’utilizzo delle Graduatorie di Istituto, articolate in tre Fasce, in modalità gerarchica dalla prima all’ultima. Le tre fasce sono le seguenti:

- I FASCIA comprende i docenti iscritti a pieno titolo,

- II FASCIA comprende i docenti abilitati,

- III FASCIA comprende i docenti non abilitati in possesso del titolo di studio valido per l'accesso all'insegnamento fra cui docenti laureati e ITP ovvero gli insegnanti tecnico pratici in possesso di diploma si scuola superiore (i cd. insegnanti di laboratorio).

Ciò non toglie che all’interno della terza fascia vi siano docenti che per anni hanno ricoperto il ruolo di insegnante nelle istituzione scolastiche, abbiano seguito corsi di formazione, corsi specifici per gestire le delicate situazioni che vengono affidate loro, maturando in questo modo un punteggio elevato, ed una esperienza importante, pur sempre rimanendo nella medesima “III fascia”.

Secondo le disposizioni legislative in materia (legge 124/99) per l’inserimento in II fascia delle Graduatorie di Istituto è necessario accedere e superare specifici concorsi previsti dal Ministero e attivati dal MIUR (per i diplomati ITP ne è stato attivato uno solo dal ‘99). Normalmente, come avvenuto in questi anni, tutti (laureati e diplomati) avrebbero“concorso” all’attribuzione delle supplenze sul sostegno dalla terza fascia.

In questi giorni, però, gli Uffici Scolastici stanno procedendo all’inserimento in II fascia di un consistente numero di diplomati Itp (Insegnanti Tecnico-Pratici), ovvero diplomati, grazie, come al solito in Italia, a una pronuncia cautelare positiva da parte del Tar ( Sent. n.9234/ 2017).

C’è di più.

Il fatto che il TAR si sia espresso a loro favore, li ha resi momentaneamente abilitati all’insegnamento sulle loro materie di laboratorio (e fin qui poco male) ma, purtroppo, con la collocazione in seconda fascia i titolari di diploma, automaticamente, si aggiudicano le supplenze sulle migliaia di cattedre di sostegno scoperte, venendo di fatto convocati prima sia dei titolari di laurea sia, e soprattutto, di coloro che in questi anni hanno prestato servizio nei vari Istituti scolastici, lavorando come docenti di sostegno e che, purtroppo, nonostante le competenze e l’esperienza maturata, rimangono confinati nella terza fascia.

E’ inutile dire che l’emissione delle prime sentenze favorevoli del Tar Lazio ha determinato, a cascata, l’avvio di numerosi altri ricorsi promossi dai vari sindacati per inserire tutti i diplomati in seconda fascia, davanti ai numerosi docenti collocati in terza fascia.

Pertanto, nonostante non sia stata emessa una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, si prospetta la possibilità che a Settembre 2018 i diplomati superino in graduatoria tutti gli iscritti laureati della terza fascia.

Ciò che è preoccupante è proprio l’accesso dei ricorrenti alle supplenze annuali sul sostegno per gli alunni disabili, specialmente negli istituti tecnici e professionali, cioè proprio laddove l’inclusione scolastica di tali alunni disabili è più alta, decretando un concreto abbassamento della qualità dell’offerta didattica.

In sostanza la loro collocazione in seconda fascia preclude l’attribuzione di tali cattedre ai docenti della terza fascia, malgrado la maggior parte di questi ultimi abbiano punteggi altissimi, frutto di anni di servizio alle spalle con persone disabili, grazie ai propri studi e all’esperienza diretta dell’insegnamento.

Dunque non vale più il titolo o l’esperienza ma la gerarchia delle graduatorie in cui si è inseriti soltanto per effetto di sentenze. In questo modo potrebbe passare il messaggio che la cultura, lo studio e la formazione sul campo non avrebbero più un giusto peso visto che un giovane diplomato, appena uscito dal percorso di studio, potrebbe insegnare a ragazzi disabili, con proprie problematiche difficilmente gestibili.

E’ di fondamentale importanza ricordare che coloro che risulteranno maggiormente lesi da tale situazione saranno, inevitabilmente, gli stessi studenti disabili (studenti che necessitano, appunto, del docente di sostegno) che si ritroverebbero con un corpo docenti in buona parte mutato e, con tutta probabilità, inesperto, venendo meno alle condizioni di continuità didattica, fondamentale soprattutto per questi studenti.

L’esperienza con tali ragazzi risulta, infatti, fondamentale poiché si deve creare un rapporto di fiducia tra il professore e lo studente; percorso difficile in virtù delle problematiche diverse che ogni individuo può avere ma che, una volta costruito, costituisce un pilastro fondamentale della loro crescita e della loro integrazione e inclusione scolastica e sociale. Spesso, infatti, non è l’insegnamento di concetti che aiuta tali ragazzi ma l’insegnamento di socialità e presa di coscienza all’interno del contesto sociale.

Alla luce di tutto ciò i docenti di terza fascia di Pistoia esprimono la loro preoccupazione per la situazione creatasi, esternando soprattutto le proprie perplessità in base alla gerarchia dei titoli di studio e degli anni di esperienza maturati presso le istituzioni scolastiche e richiedono, pertanto, una celere regolamentazione da parte degli organi preposti (MIUR e Uffici Scolastici) per l’attribuzione dei posti di sostegno, in mancanza di specifico titolo di abilitazione.

In particolare solo nella provincia di Pistoia ad oggi gli Insegnanti Tecnico Pratici inseriti risultano essere circa 100, numero che potrebbe, visti i ricorsi pendenti, aumentare considerevolmente decretando definitivamente l’esclusione dall’attribuzione dei posti sul sostegno di tutti quei docenti di terza fascia che per anni hanno lavorato con gli alunni disabili.


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