Mesenotizie la voce delle province

Quarrata - Preoccupazione e rabbia, a Catena di Quarrata per la comparsa di un ripetitore di telefonia mobile a pochissimi metri dalle case. Sono davvero sul piede di guerra gli abitanti della frazione quarratina, perché da qualche giorno è comparso, senza che nessuno ne avesse dato preavviso, a pochissimi metri da un’abitazione (in via Molin Nuovo), un palo di telefonia mobile. Il classico ripetitore che rimanda il segnale dei cellulari, rinforzandone il segnale e permettendo così loro di coprire le aree limitrofe.
Sebbene sia un manufatto utile un po’ a tutti, chiunque ha un cellulare in tasca al giorno d’oggi, quello che contestano gli abitanti sono due cose: in primo luogo che l’installazione è stata fatta senza pubblicizzarla, quindi fino a che non se lo sono trovato in mezzo alle case i residenti non ne sapevano nulla. In secondo luogo, ciò che davvero non va giù ai cittadini è il fatto che si sarebbe potuta trovare una zona meno antropizzata.
“Quarrata e Catena in particolare – hanno spiegato due residenti che per il momento vogliono mantenere l’anonimato – non è certo come Roma o Milano, ma nemmeno come Firenze. Terreni senza abitazioni vicine ce le sono quanti se ne vuole, per cui un sito meno vicino alle case si poteva trovare senza tanti problemi”.
La vicinanza alle case porta con sé tanta paura ecco perché: “Parliamo - hanno detto i due amici - di un’antenna per telefonia 5 G, che a quanto ho saputo dovrebbe starsene almeno a settanta metri dall’abitato, mentre qui stiamo parlando di una decina di metri soltanto di distanza. Per questa ragione i proprietari delle case che sono a ridosso della struttura sono molto preoccupati”.
Da cosa deriva il vostro timore?
“Dal fatto che – ci ha risposto il primo residente - parlando con chi questi impianti li installa, è venuto fuori che non sono proprio innocui. Intorno a loro pare spariscano i topi e pure gli uccelli. Ci sarà un perché, mi domando. Se c’è una legge (Gasparri) – incalza il secondo residente, che li destina ad almeno settanta metri dalle abitazioni ci sarà una ragione. È vero, come ci hanno detto, che possono esserci delle deroghe, ma si parla di situazioni assai urbanizzate, come può essere Firenze ad esempio. Non certo la campagna di Catena, dove un posto dove mettere un’antenna non è assolutamente difficile da trovare”.
Avete sottoposto il caso alle autorità?
“L’Arpat ha detto che ha i giusti requisiti per essere posta qui. Anche secondo il Comune pare che i requisiti ci siano corretti, però a noi farebbe piacere conoscere il nome di chi è venuto a fare i sopralluoghi e le perizie. Non riesco a capire come un’amministrazione comunale possa dare dei permessi del genere”.
Che azioni state intraprendendo, pensate adi creare un comitato, oppure a delle azioni legali?
“Certamente, tutte le possibilità sono aperte. Intanto vogliamo sentire cosa ne pensano i Carabinieri, dopodiché vedremo cosa fare. Intanto vogliamo sapere chi sono i responsabili legali, ma anche i tecnici che hanno avallato la cosa, in modo da poter tenere sotto controllo le emissioni di questo impianto e in caso i suoi valori vadano fuori da quelli che sono i limiti di legge, poter anche denunciare qualcuno. In poche parole qualcuno si deve assumere la responsabilità di quanto sta accadendo”.


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