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RIFLESSIONI SUL GIUBILEO

Pubblicato il 03 febbraio, 2016
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PISTOIA - L'indizione del Giubileo della Misericordia ci offre l'occasione di porgere alcune domande a monsignor Luciano Bergamin c.r.l, vescovo titolare di Ottabia e di Nuova Iguaçu (Brasile). Con le sue spiegazioni il prelato ci consente di comprendere meglio questo singolare evento. Eccellenza, ci può spiegare, a grandi linee, il significato di un Giubileo «straordinario» ? "L´anno giubilare proviene dalla tradizione ebraica, ed aveva come scopo principale onorare il Signore restituendo ai poveri e a quelli che erano stati spogliati ingiustamente dei suoi beni, soprattutto la "terra" dalla quale, per mezzo dell’agricoltura familiare, ritiravano con dignità e lavoro il necessario per una vita decente. Ma, perché questo succedesse, era necessaria la "conversione del cuore". Senza questa conversione, il resto sarebbe impossibile. Così, di fatto, in tutti i Giubilei della storia troviamo i due elementi indispensabili: la conversione in relazione a Dio e al prossimo e la giustizia egualmente in relazione a Dio ed al prossimo, specialmente al prossimo bisognoso”. Quale ruolo hanno avuto i giubilei nella storia della Chiesa? “Cosa ha aggiunto di nuovo Papa Francesco nel Giubileo Straordinario? Il tema della "misericordia". Ci invita a "contemplare" il Signore mostrato dalla Parola viva , nella Bibbia e nella tradizione storica", scoprendo in Lui soprattutto questo atteggiamento essenziale. Il Papa afferma: "Il nome di Dio è Misericordia". D´altra parte, partendo sempre dalle due fonti, esorta l´umanità intera a vivere , nelle relazioni reciproche, lo stesso atteggiamento salvifico che Dio ha verso di noi. È l´ordine di Gesù: ‘Siate misericordiosi come il Padre’". Papa Francesco ha indetto il Giubileo della Misericordia. Può spiegarcene il significato? “Una parte della Bolla di Annuncio riflette sopra il tema: "Giustizia e Misericordia" in Dio ed in noi. É una riflessione ricca e pertinente. La pura Giustizia, alle volte è dura, fredda e, quasi insensibile. Deve essere sempre accompagnata dalla tenerezza della Misericordia che è calda, sensibile ed aperta all´infinito. Sappiamo per esperienza che non sempre il ‘legale = la legge per la legge’ è etico e morale. In questo aspetto il documento di Papa Francesco è chiarificatore e splendido”. Secondo Lei da quali motivazioni hanno indotto il Santo Padre a promuovere questo Giubileo straordinario? “La pubblicazione di questa Bolla e la celebrazione dell´ Anno della misericordia sono realtà ‘attualissime’, nel piano teologico, pastorale ecclesiale e morale mondiale. Nel teologico, perché questa realtà di Dio era un poco trascurata nella riflessione teologica, mentre è pienamente presente nella presentazione biblica e patristica. Nel piano pastorale e ecclesiale, la Chiesa è chiamata ad annunziare e a mostrare la pratica di questa virtù essenziale. Non è possibile una Chiesa senza la misericordia. Nel piano mondiale, é solo guardare la realtà e percepire quanto manca la misericordia nelle relazioni dentro i popoli e tra i popoli. Le guerre, le stragi, le fughe in massa alla ricerca di vita, la difficoltà dei paesi più sviluppati di accogliere i più poveri, la violenza endemica ecc, sono prove più che sufficienti per capire la opportunità di questo appello del Papa”. Quali ne saranno gli effetti spirituali per il popolo di Dio? “Perché un Giubileo Straordinario sulla Misericordia? Perché la realtà concreta della Chiesa e della Umanità lo richiedono. Il Papa nella sua saggezza e sensibilità che gli vengono dallo Spirito Santo e dalla esperienza personale ha avuto la intuizione profetica che bisognava non perdere tempo. Era ed è urgentissima questa necessità dentro e fuori della Chiesa. Certamente, il Papa ha la convinzione che non arriverà facilmente all´anno 2025 (neppure io!). E così per motivi pastorali e personali ha deciso di indire il Giubileo Straordinario. Benedetta intuizione”! In un periodo difficile come il nostro pensa che sia stato un atto imprudente l'indizione di questo «Giubileo della Misericordia»? Perché? “Opportuna e preziosa anche la bella riflessione sul Sacramento della Riconciliazione, visto come mezzo e frutto della conversione e che ci porta a un incontro personale e comunitario con Dio e con il prossimo. Cade l´idea di "confessione esattissima dei peccati" e ritorna la prassi di " cambiamento di vita e rinnovo del battesimo" con le sue belle conseguenze”.
Che cosa si sente di suggerire ai cattolici per lucrare pienamente
questo Giubileo? “Qui, in Brasile, la proposta di Papa Francesco è stata accolta con gioia. Basta vedere l´entusiasmo nelle celebrazioni di apertura della Porta Santa nelle diverse Diocesi (questa, un´altra idea meravigliosa del Papa!) e di come si sta organizzando pastoralmente questo fatto. Ma, sono sicuro, che l´Umanità intera ha ricevuto questo progetto con piacere, vedendone la necessità ed urgenza”.
Carlo Pellegrini


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