Pubblicato il 09 marzo, 2025
MONTECATINI TERME - "Squadra Volante 113" del Commissariato di P.S. di Montecatini Terme procedeva ad un intervento, in questo centro cittadino, a seguito di segnalazione su linea di emergenza 112nue di un'accesa lite all'interno delle mura domestiche che vedeva coinvolto un uomo e una donna di origini arabe.
All'arrivo degli operatori la donna era sola nell’appartamento, con chiari segni di patite percosse: tagli e ferite ad entrambe le gambe e ad un avambraccio e perdita di sostanza ematica, oltre ad un forte stato di ansia e di shock. L’immobile si presentava con evidenti segni che mostravano come se fosse avvenuta una violenta discussione tra persone in quanto parte della mobilia e degli arredi risultava rotta e sparsa in terra.
La donna, senza dare indicazioni precise sul soggetto maschile autore di quella violenza, aggiungeva che lo stesso, prima di lasciare l'appartamento, si era impossessato del suo telefono e di una collana in oro che aveva strappato dal suo collo.
Le successive indagini di P.G. portavano all'individuazione dell'autore di tale episodio violento e la vittima, nei giorni successivi in sede di individuazione fotografica, aprendosi e prendendo coraggio con gli operatori della Polizia, riconosceva con certezza quel soggetto indicandolo nella persona del suo ex-fidanzato, formalizzando denuncia/querela.
ln sede di denuncia/querela la donna riferiva che l'ex-fidanzato era sempre stato, nel corso della loro convivenza, un uomo dall'indole aggressiva, fortemente geloso di lei e con gravi problemi di dipendenza dall'alcool. Per tale motivo aveva deciso di interrompere quella relazione a partire dall'estate del 2024 ma, in conseguenza della sua decisione, l'ex-fidanzato aveva aggravato le proprie condotte persecutorie, minacciose e moleste, tanto da appostarsi per ore sotto il suo appartamento, seguirla nel corso dei suoi movimenti e frequentazioni e, talvolta, incrociandola direttamente si era rivolto a lei con frasi minacciose, ripetute anche su Facebook, utilizzando un falso account, e con messaggi a lei indirizzati dalla piattaforma di messaggistica "Messenger".
ln considerazione delle condotte persecutorie reiterate nel tempo, il Tribunale di Pistoia, nel mese di dicembre 2024 disponeva procedersi nei confronti di quel soggetto con l'applicazione della misura cautelare in Carcere, unico rimedio cautelare in grado di tutelare la vittima e assicurare un adeguato controllo, anche a carattere preventivo, sull'uomo che, nel frattempo, si era reso irreperibile sul territorio nazionale, di fatto eludendo la sua cattura.
Grazie alle accurate indagini svolte dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Montecatini Terme, anche attraverso attività tecniche, nel corso della scorsa serata rilevava che il soggetto era in movimento dalla Provincia di Livorno in direzione Firenze e difatti, una volta accertata la sua posizione sul territorio termale, veniva immediatamente rintracciato e tratto in arresto.
Al termine delle operazioni inerenti all'esecuzione dell'Ordinanza applicativa della misura cautelare con Custodia in carcere veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Prato.
Giova altresì rappresentare che nei confronti di quell'uomo, sotto un falso nome "alias" fornito in passato nel corso dei controlli di Polizia, risultava gravare un'ulteriore Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa nell'anno 2015 dal Tribunale di Firenze in quanto ritenuto responsabile, in concorso con altri connazionali, di aver partecipato ad una rissa aggravata nel corso della quale i soggetti si colpivano reciprocamente tra loro con pugni, calci, lancio di bottiglie in vetro, avvenuta il 01/01/2015 nel Comune di Cerreto Guidi (FI) in località Stabbia, nella quale uno dei soggetti partecipanti era deceduto in conseguenza delle lesioni riportate nel corso della rissa