Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - Militari della Guardia di Finanza, appartenenti al Comando Provinciale di Pistoia e all’aliquota di Polizia Giudiziaria del Corpo presso la Procura della Repubblica di Pistoia, hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo per circa 1,7 milioni di euro, nei confronti della pregressa dirigenza, di fatto e di diritto, della locale squadra di calcio.
In particolare, all’esito di complesse indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Pistoia e vagliate dal competente Giudice delle Indagini Preliminari, consistite in acquisizioni documentali, escussioni testimoniali, mirati accertamenti economico-patrimoniali, anche e soprattutto bancari, si documentava un articolato sistema di frode, posto in essere - secondo ipotesi d’accusa, che dovrà comunque trovare conferma nei successivi gradi di giudizio - da uno strutturato gruppo imprenditoriale: 2 imprenditori e 2 professionisti, tutti di origine campana, ed una “testa di legno” di nazionalità albanese.
Ed era proprio la locale squadra di calcio l’obiettivo del gruppo investigato, portata alla decozione e strumentalmente utilizzata per l’utilizzo e l’emissione di fatture false, di qui le contestazioni provvisorie di bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture false, nonché compensazione di crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita.
Nel dettaglio, la squadra di calcio della città capoluogo, dopo un decennio sotto la medesima gestione, vedeva il cambio della dirigenza, con il passaggio del testimone prima ad un imprenditore tedesco e, poi, ad una società di diritto inglese, controllata, dietro lo schermo di una trentenne di origine albanese, da un imprenditore campano, già noto alle cronache per precedenti avventure calcistiche con l’AVELLINO calcio ed il TRAPANI calcio, in ciò coadiuvato da 2 professionisti, padre e figlio, il primo commercialista (70 anni) e il secondo avvocato (41 anni), anch’essi in passato attivi nel mondo del calcio.
Tale passione sportiva, tuttavia, secondo le investigazioni delle Fiamme Gialle pistoiesi, si è rivelata, sempre secondo ipotesi d’accusa, tutt’altro che conforme alle regole: quasi 900.000€ di costi mai sostenuti, attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società gestita da un quinto soggetto, anch’esso di origini campana che, al contempo, pagava le gonfiate fatture - mascherate da contratti di sponsorizzazione - con la cessione di circa 500.000€ di crediti d’imposta fittizi; esposizione in bilancio di una perdita inferiore al reale; distrazione di somme dal patrimonio societario per importi indebitamenti percepiti a titolo di compenso e persino l’appropriazione indebita di autovetture in danno di una società di leasing e già in uso alla squadra di calcio.
In conclusione, per tali ragioni, in data odierna, si è dato corso, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pistoia, a perquisizioni domiciliari e provvedimenti di sequestro di disponibilità economiche e possidenze mobiliari ed immobiliari, emessi dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Pistoia, per un ammontare complessivo di circa 1,7 milioni di euro.
Si evidenzia che, per gli odierni indagati, per effetto del principio della presunzione di innocenza, le eventuali responsabilità saranno definitivamente accertate solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
L’attività costituisce ulteriore testimonianza del costante impegno del Corpo a tutela della collettività, delle imprese rispettose delle regole e dei consumatori, attraverso il contrasto a tutti quei comportamenti illeciti che ostacolano lo sviluppo economico e distorcono la leale concorrenza.


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