Mesenotizie la voce delle province

L'appello di Apit

Pubblicato il 08 marzo, 2023
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Arezzo - "ll numero di dichiarazioni di fallimento tra le imprese dell'UE è aumentato notevolmente nel quarto trimestre del 2022, e ha raggiunto i livelli più alti dall'inizio della raccolta dei dati nel 2015, secondo Eurostat".
Afferma Massimo Gervasi, presidente dell'Associazione Partite Iva del Territorio Italia.
“Falso ideologico e falso materiale- prosegue -Potrebbero essere queste alcune delle accuse da rivolgere a chi ci ha governato prima e a chi ci governa adesso. Negli ultimi tre anni le previsioni dei ministeri, delle varie commissioni e delle istituzioni che rassicuravano tutti su una imminente ripresa economica, un PIL eccezionale, un tasso di occupazione fiorente, non ne hanno azzeccata una, portando imprese ed economia verso un default storico e violento, che ha portato alla chiusura e al fallimento di centinaia di migliaia di imprese, altrettanta disoccupazione e miliardi di investimenti persi. Ci siamo tutti affidati e fidati delle previsioni da campagna elettorale che invitavano aziende e contribuenti a non demordere, ad andare avanti e investire. Paradossalmente, il governo ha fatto molti passi indietro, lasciando imprese e investitori al centro di un ciclone; creando una vera ecatombe. Gli unici a trarne beneficio sono le banche, a cui tutti ci siamo rivolti, che oggi si ritrovano ad avere in pugno gli ignari investitori, inadempienti, ricattandoli con segnalazioni alla Centrale Rischi per i cattivi pagatori (CRIF). Non è servito a niente il richiamo rivolto da Bankitalia a tutte le banche, a non esagerare e mantenere un giusto equilibrio e flessibilità con la propria clientela; consiglio inascoltato. D'altro canto, il Governo propone ai contribuenti in difficoltà una ‘definizione agevolata’ con sconti su alcune cartelle iscritte a ruolo. Iniziativa che allevia, in parte, il peggior danno, ma che rimbalza sempre ai contribuenti l'onere di cercare nuovi prestiti, spesso mettendoli in mano agli strozzini, soprattutto quelli che si trovano una montagna di soldi bloccati nei cassetti fiscali, sempre a causa dei bruschi blocchi e cambio di guardia del governo”.
La proposta del presidente di APIT ITALIA è chiara: il Governo deve farsi carico dei propri errori ed essere pragmatico su tutto ciò che riguarda economia e futuro delle imprese del paese. A esempio, deliberando l'utilizzo degli F24, il sistema di pagamento di gran parte di imposte, tasse e contributi, anche per compensare crediti maturati e agevolare i nuovi debiti; ottemperare al regime transitorio; tutelare incapienti e redditi bassi; imporre alle banche nuove regole su CRIF e commissioni; riformare e aprire inchieste nei confronti dell'Agenzia delle Entrate, che di ‘fisco amico’ ha veramente poco; migliaia, spiega Gervasi, le cartelle già prescritte o illegittime che l'AdE continua a inviare ai contribuenti.


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