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ANSELM KIEFER A PISTOIA

Pubblicato il 23 gennaio, 2016
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PISTOIA - “Il grande carico dell'estate è a bordo / nel porto è pronta la nave del sole / quando dietro di te saetta e stride il gabbiano»” Ai versi della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann è ispirata la monumentale tela di Anselm Kiefer, dal titolo “Die grosse fracht” (il grande carico), donata alla biblioteca San Giorgio di Pistoia dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Nella originale interpretazione dell’artista tedesco, il grande carico si traduce in una catasta di libri usurati, che si dispongono confusamente su una nave di piombo ossidato. La nave è intrappolata nella terra nuda, come quelle arenate sui fondali asciutti del Lago d’Aral, e la sua degradazione suona come un allarme, un appello per salvare il suo carico di cultura. I libri non hanno un titolo, né un autore, ma le loro pagine di piombo pesano come macigni sulla coscienza di chi ha rimosso millenni di civiltà. E il pensiero corre non solo a fatti recenti come le azioni dell’Isis contro musei e biblioteche, ma anche agli orrori perpetrati dal nazismo, che Kiefer, come ogni tedesco, sente come una macchia indelebile sulla sua pelle. Intorno alla nave non c’è aria, né acqua, ma soltanto una magmatica colata di terra, segnata da incisive abrasioni che non esprimono una sconfitta, ma una sofferta reazione al processo involutivo che segna la società contemporanea. La stessa tecnica pittorica, che rasenta l’informale, esprime una passione incontenibile, che implode nella materia cromatica. Allora la pittura si fa spessa e grumosa, proiettando in superficie un incontrollato flusso emotivo che, al pari di un’eruzione vulcanica, rimuove ogni traccia dell’esistente, persino l’orizzonte. La preponderanza dell’energia che transita dall’artista verso la tela non si traduce in una messa in posa, ma in una precipitosa corsa verso l’ignoto, verso quelle profondità che l’uomo ha paura di toccare. In “Die grosse fracht” Kiefer ha voluto esprimere la sua angoscia esistenziale, ma al contempo ci ha trasmesso un segnale di speranza: la nave che porta in salvo il suo carico di libri, come l’arca di Noè che salva tutte le creature dal diluvio universale.

Marco di Mauro


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