Mesenotizie la voce delle province

Presidente e segretaria dell'associazione Aurora, Emanuela Busetto e Laura Bardelli, intervengono sulla annunciata scelta di introdurre la figura del docente tutor.
"Il ministro Valditara informa che tutto è pronto per introdurre dall'anno prossimo nelle scuole (a partire dagli ultimi tre anni delle superiori) la figura del docente tutor, che sarà un insegnante della classe adeguatamente formato in materie psicopedagogiche attraverso dei corsi organizzati dal MIUR. Egli avrà il compito di personalizzare la formazione degli studenti collaborando con tutti quei docenti che saranno disponibili a tenere corsi pomeridiani, soprartutto agli alunni a rischio dispersione. Per tale progetto sono previsti 150 milioni per retribuire i tutor nella loro attività curricolare (oltre 4700 euro a persona) e 300 milioni di euro per retribuire i docenti per l'attività extracurricolare (3000 euro a persona).
Torniamo a ribadire che siamo contrari a questa riforma. In tutti gli istituti scolastici esistono insegnanti curricolari, che hanno ottenuto l'abilitazione attraverso corsi specifici sulla psicopedagogia e la metodologia didattica, e insegnanti di sostegno specializzati o di potenziamento, che curano in particolar modo il processo di apprendimento degli studenti diversamente abili o con difficoltà di comprensione. Da sempre la funzione degli insegnanti è quella di seguire tutti gli alunni loro affidati, rispettando i tempi di apprendimento e lo stile cognitivo di ciascuno, cercando di risolvere le eventuali difficoltà nel dialogo educativo e favorendo la motivazione allo studio. L'introduzione del tutor andrebbe a creare discriminazioni nel corpo docente tra insegnanti di serie A e insegnanti di serie B.
Difficilmente poi le attività pomeridiane potrebbero attuarsi: negli istituti professionali le lezioni curricolari terminano già nel pomeriggio, anche oltre le ore 15, e sarebbero improponibili agli studenti corsi pomeridiani dopo 7 o 8 ore di insegnamento.
Per "Aurora" l'unica vera riforma di cui necessita la scuola italiana è quella di restituire autorevolezza ai docenti, togliendo loro l'obbligo di incombenze amministrative e burocratiche – che vanno a influire negativamente sullo svolgimento delle attività didattiche e sul rapporto educativo con gli allievi – e promuovendo e valorizzando il loro operato".


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