Mesenotizie la voce delle province

VINCI - Il clima a Vinci si sta scaldando e, come già annotato, i primi passi della Giunta Vanni sono tutti i salita. Intanto, è stato convocato il Consiglio Comunale per martedì 10 settembre, cosa che ha fatto infuriare il rappresentante di “In Comune per Vinci” il consigliere Pandolfi ma anche i 3 Comitati dei cittadini che si sono formati negli ultimi 2 mesi. Abbiamo incontrato, per MESENOTIZIE, Giuseppe Pandolfi per rivolgergli alcune domande:
D.: La vedo arrabbiato, consigliere
G.P.: “Ci credo! Qui a Vinci non si rispetta il semplice gioco della democrazia. Il compito di chi ha avuto il consenso maggiore degli elettori è quello di governare. Il compito delle minoranze è quello di fare opposizione, di leggere gli atti e fare controproposte, di spulciare nelle eventuali incongruenze, di rivolgersi alla popolazione per contrastare le scelte che ritiene sbagliate.
Chi governa non può usare il suo potere per impedire alle opposizioni di svolgere il loro fondamentale ruolo nella dialettica democratica. Invece nel caso del consiglio comunale convocato a Vinci per il 10 settembre per chiudere la partita sulla nota variante Carron (quella delle RSA a Sovigliana, N.d.r.) abbiamo visto manovre indecorose per far votare alla chetichella i due atti decisivi che consentiranno poi a Carron il ritiro del Permesso di Costruire: la convenzione urbanistica e la determinazione degli oneri straordinari dovuti per il maggior valore assunto dall’area a seguito della variante.”
D.: vogliamo riepilogare per i lettori di MESENOTIZIE i fatti?
G.P.: “Da tempo, è prevista la costruzione di una RSA a Sovigliana in una zona già intasata. Il progetto non convince i residenti che si rivolgono anche a noi e, contemporaneamente, mettono in piedi un Comitato. Ci sono almeno 3 assemblee pubbliche che dimostrano le tante incongruenze di questo progetto. Per vie traverse veniamo a sapere a metà agosto che la maggioranza ha intenzione di convocare il 10 settembre un consiglio comunale per votare la convenzione con Carron in tutta fretta, ma rimaniamo scettici sulla notizia perché ci sembra che non ci siano i tempi per la convocazione di capigruppo, commissioni, etc. Il giorno 27 agosto viene convocata la riunione dei capigruppo per il 2 settembre per organizzare un Consiglio Comunale di urgenza proprio il 10 settembre, senza dare ulteriori informazioni. Ci viene detto che il motivo di urgenza, che porta anche a derogare dall’accordo di convocazione dei consigli comunali l’ultimo mercoledì del mese, è quello di votare una convenzione che scade proprio il 20 settembre.”
D.: non sta nelle prerogative del Sindaco?
G.P.: Ci sono cose che non tornano. L’ordine del giorno previsto per il CC, più volte sollecitato, viene consegnato ai capigruppo solo il giorno 2 stesso e si scopre che non c’è nessuna convenzione da votare con urgenza. Nell’odg proposto è invece presente la discussione di tre punti che riguardano la variante Carron:
- l’acquisizione pubblica di via Alfieri,
- la determinazione degli oneri straordinari da chiedere al privato;
- la revisione delle tabelle comunali per la determinazione degli oneri in caso di attrezzature di uso pubblico.
Vista la delicatezza della questione le opposizioni (centrodestra e In Comune per Vinci) chiedono formalmente un rinvio di almeno 7 giorni, anche a seguito della verificata inesistenza di scadenze pressanti. Risponde l’assessore Mazzocchini (oggi 4 settembre) rigettando la richiesta di rinvio. Sempre stamattina (4 settembre) viene convocata d’urgenza alle 12 via wapp senza alcun preavviso una conferenza dei capigruppo dove si comunica che su richiesta del sindaco, a sorpresa viene aggiunto all’Ordine del Giorno del consiglio proprio il voto della convenzione urbanistica con Carron.
Vengono convocate le commissioni per il giorno di lunedì 9 (il giorno prima del consiglio del 10) e ancora a fine mattina non vengono consegnati gli atti ai consiglieri. Dov’è finito il rispetto per il consiglio comunale? E poi…”
D: E poi?
G.P.: “E poi, sfruttando il Regolamento del Consiglio comunale di Vinci, che prescrive un lasso di tempo minimo di tre giorni di deposito degli atti in votazione prima del consiglio, questa amministrazione tiene riservate informazioni e documenti in suo possesso da tempo sino al termine ultimo possibile, comunica la data e l’odg delle sedute all’ultimo momento, sfrutta il vantaggio che le deriva dall’avere i funzionari comunali a sua disposizione e persone pagate per far politica a tempo pieno per rendere di fatto impossibile all’opposizione la lettura approfondita degli atti, un eventuale approfondimento da parte di tecnici di fiducia, l’elaborazione di controproposte ragionate. Ecco, questa è una gestione del potere arrogante ed opaca, che non fa onore a chi la pratica e che incoraggia la sfiducia della popolazione nella politica. Un brutto inizio per la nuova giunta Vanni ma noi non demordiamo sulla concretezza della nostra opposizione a progetti che non fanno il bene di Vinci”
Ivano Bechini


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