Pubblicato il 14 aprile, 2023
Pescia -Le due liste che sostengono la candidatura a sindaco di Sabrina Lazzerini, Pescia a Sinistra e Pescia in Movimento, esprimono il loro forte dissenso sulla scelta di portare in città, nella struttura che avrebbe dovuto ospitare il carcere di Veneri, uno dei due Centri Permanenza per il Rimpatrio previsti in Toscana.
"Il bel regalo del governo Meloni e della destra ai pesciatini è arrivato usando, come al solito, la pelle dei più deboli. Dopo 40 anni di oblìo si sono ricordati di un luogo ormai fatiscente che doveva essere un carcere e mai è stato funzionante e, pensando di risparmiare, hanno deciso che il C.P.R. previsto in Toscana (di cui il Sindaco PD di Firenze, Nardella, ha sostenuto la necessità si, ma non a casa sua) si faccia a Pescia. "Ma è una cosa vergognosa" sostiene la candidata Sabrina Lazzerini Sindaco di Pescia "non sono possibili mediazioni, quel centro non si ha da fare né qui, né altrove e gli altri, peraltro inutili anche per lo scopo per cui vengono proposti, debbono essere chiusi. Colpisce anche l'atteggiamento del Giurlani, tra il pilatesco e il furbesco (pensa ai soldi che deriveranno all'Amministrazione Comunale?) che dichiara che nulla può fare il Comune. Falso! Il Comune di Pescia può e deve costruire opposizione formale, istituzionale e sociale con mille azioni diverse e insieme a tanti soggetti sociali, culturali, religiosi e politici a una scelta crudele come quella di incarcerare senza alcun processo (perché i C.P.R. sono galere non alberghi) gente fuggita da guerre, epidemie, fame e morte. E' ridotta così male la capacità di governo di Giurlani? Che si destinino i fondi che il Governo Meloni ha destinato al loro potenziamento, 42,5 milioni di euro, a garantire accoglienza dignitosa e ad uscire da quella che chiamano emergenza ma in realtà è un immenso business. Un business in cui fra centro-sinistra e destra non si scorgono differenze sostanziali. Noi di Pescia a Sinistra e di Pescia in Movimento, pensiamo che una città come Pescia meriti una svolta reale nel governo locale, una svolta che indichi anche la via dell'accoglienza e dell'integrazione sociale come metodo di governo per una città, come per l'intera Italia, più giusta".