Pubblicato il 24 luglio, 2023
Mastromarco – La Bassano Monte - Grappa è una delle gare storiche (non a caso ieri ha raggiunto l'ottantesima edizione), monto conosciuta da tutti gli addetti anche del mondo professionistico. Il motivo è semplice: un arrivo in cima ad una salita di oltre 25 km è cosa rara, anzi unica, almeno dalle nostre parti ed è universalmente riconosciuto che chi fa bene qui merita di essere seguito, merita attenzione e rispetto.
Il luogo dove è posto l'arrivo, sotto al Sacrario Militare del Monte Grappa, incute anche lui rispetto e un senso di gratitudine verso tutte le 22910 salme che qui riposano e hanno, senza ombra di scadere nella retorica, dato la proprio vita per il nostro Paese. In questi luoghi si combatté a lungo durante la Prima Guerra Mondiale e purtroppo tanti giovani hanno pagato col sacrificio più grande la loro devozione alla Patria, questi ragazzi riposano quassù avvolti dal silenzio e nel ricordo perpetuo della loro causa.
Salire sul Monte Grappa è dunque quasi un pellegrinaggio, una lunga ascesa, faticosa verso la memoria e in questo caso verso un traguardo ambito che vede un albo d'oro di tutto rispetto.
La gara ha visto un buon numero di partenti con al via i migliori scalatori U23 ed è stata movimentata nei giri iniziali pianeggianti attorno al centro di Bassano del Grappa grazie all'escamotage degli organizzatori di inserire a tornate alterne dei traguardi volanti a punteggio con ricchi premi. Così facendo anche i primi 80 km che altrimenti sarebbero stati solo una lunga attesa della salita finale si sono rivelati avvincenti e combattuti soprattutto da chi, per caratteristiche, si sentiva tagliato fuori dai 25 km di scalata.
Il vincitore, il colombiano Rico Lemus, non ha avuto rivali. Era presente in un drappello di attaccanti che ha approcciato la salita del Grappa con circa 40" di vantaggio e prima che il gruppo lo riprendesse si è involtato in un'ascesa solitaria in cui ogni tentativo di inseguimento è stato vano.
Ludovico Crescioli e Tommaso Dati sono stati, d'altra parte, molto bravi a rimanere, fino a circa 3 km dal traguardo, nel ridottissimo drappello dei migliori scalatori composto da una decina di atleti.
Anche quando purtroppo hanno dovuto cedere il passo hanno dimostrato una grinta e una determinazione invidiabili non andando alla deriva, ma mantenendo strenuamente il proprio ritmo con caparbietà. Uno sforzo di oltre un'ora e dieci minuti, tanto impiegano i migliori ad arrivare in vetta, è anche psicologicamente un impegno non indifferente per riuscire a mantenere la concentrazione durante una scalata così intensa.
Parlare della loro determinazione non è retorica, ma dall'ammiraglia, negli ultimi km, salendo sui tornanti è stato possibile vedere Crescioli e Dati non arrendersi e insistere nel loro sforzo con determinazione senza abbandonarsi e lottando strenuamente fino alla fine.
Per il Team Mastromarco è stata una bella soddisfazione avere due atleti nell'ordine di arrivo e questo risultato è stato possibile anche grazie al prezioso lavoro dei compagni di squadra che in pianura hanno cercato di mantenere limitato il distacco dalla fuga che aveva preso piede nella quale erano presenti un paio di corridori di valore.