Pubblicato il 11 gennaio, 2024
TOSCANA - "La giunta regionale si attivi nei confronti del Governo affinché si proceda celermente allo stanziamento delle risorse costituenti il Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA) previsti dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234, e non rinnovate dalla recente manovra di bilancio, al fine di garantire un'adeguata assistenza alle persone con DNA, sia in termini di efficacia clinica che organizzativa".
Lo chiede Marco Niccolai, consigliere regionale Pd e presidente della commissione Aree interne, che proprio su questo tema ha presentato una mozione, sottoscritta anche dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni e dalla consigliera Elena Rosignoli, che sarà all'ordine del giorno nella prossima seduta d'aula.
«Nella scorsa legislatura – spiega Niccolai – con la legge finanziaria del 2021, il Parlamento aveva istituito un Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione con dotazione pari a 25 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023. Una misura che l'attuale maggioranza di governo ha deciso di non prevedere per i prossimi anni, privando di fatto le famiglie e gli ammalati di risorse grazie alle quali sono stati coinvolti professionisti specializzati dedicati tra i quali psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti e nutrizionisti. Tutto ciò potrebbe produrre effetti negativi in termini di tempestività della diagnosi e della presa in carico dei pazienti affetti da patologie correlate ai disturbi alimentari, comportando conseguentemente un potenziale aggravamento di tali patologie e il rischio di un aumento dei tassi di mortalità. Due anni fa – prosegue Niccolai – il Consiglio regionale, su nostra proposta, approvò una risoluzione che ha impegnato la giunta toscana , per quanto di propria competenza, a porre in essere politiche regionali volte a garantire ai soggetti con DCA "precocità di diagnosi, omogeneità di presa in carico sul territorio regionale, continuità assistenziale, equità di accesso, appropriatezza e qualità delle cure nell'ambito di una rete integrata che operi secondo un modello multidimensionale e multiprofessionale". Sono tutte cose importanti per centinaia di persone in Toscana che, senza il fondo nazionale, risulteranno più difficili da attuare. Nella passata legislatura la nostra parlamentare Caterina Bini si è molto impegnata per l'istituzione di questo fondo, proprio perché nel nostro territorio abbiamo varie realtà che svolgono un'importante azione di supporto ai crescenti bisogni dei giovani e delle loro famiglie: azzerare questo fondo è uno schiaffo verso queste persone. Per questo – conclude Niccolai – spero che il governo di ci ripensi e decida di ripristinare le risorse nazionali».