Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - Si sviluppa attorno al tema del mito la quarta edizione del PAF Performance Art Festival, ideata dal Centro Studi Ricerche Espressive e a cura di Roberta Barsanti e Claudio Giorgetti. Realizzato in stretta collaborazione con la Regione Toscana (nell'ambito di “Toscanaincontemporanea2017”), il Comune di Pistoia, il Comune di Vinci, l'Associazione Vivarte e l'Associazione Teatrale Pistoiese, il Festival, in occasione di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, si articola tra ottobre e novembre attraverso mostre, perfomance (anche video) e laboratori. La comprensione del mito, come elemento fondamentale e fondante delle origini di ogni civiltà, è necessaria più che mai (non solo agli etnologi, ai sociologi e agli psicoanalisti, ma soprattutto agli artisti), per una nuova antropologia della vita contemporanea che rilegga la storia e per programmare il presente in termini utili alle attuali necessità umane. Nel PAF4 l'elaborazione del Mito è stata oggetto di indagine e di lavoro da parte degli artisti coinvolti che hanno scelto e sviluppato, attraverso le arti performative e figurative, il Mito che più li ha affascinati. Venerdì 20 ottobre (ore 18) al Museo Marini sarà l'antropologo Claudio Giorgetti a riflettere sul tema “Labirinto-Minotauro: un mito da svelare”. Il celebre mito è generalmente banalizzato quale racconto privo di quei riferimenti antropologici-culturali che solo recentemente sono stati ricostruiti. In realtà la vicenda si sviluppa in uno spazio di tempo lunghissimo e segnala il ribaltamento avvenuto tra matriarcato e patriarcato, la scoperta della metallurgia, dell'agricoltura e infine della talassocrazia di Creta, prima dell'annullamento di quei valori culturali ad opera delle popolazioni ariane. Sabato 21 ottobre sarà invece la Collezione Gori alla Fattoria di Celle ad ospitare “Sui sentieri del mito”, percorso guidato e performativo, condotto dalla storica dell'arte Erica Romano, con interventi della musicista Veronica Caggia (previsti due gruppi di max 15 persone, alle 9,30 e alle 11; prenotazioni entro il 18 ottobre al numero 339 7623255). “Esistono almeno due labirinti” – spiega Erica Romano – “quello artefatto dell’uomo con le sue architetture e le sue babilonie e quello naturale, che spazia dal profondo e fitto bosco al carcere isolato del deserto. Attraversando il parco della Collezione, che già rappresenta un labirinto ideale nato dalla collaborazione fra uomo e natura, cercheremo di tracciare un percorso alla scoperta di ragioni, soluzioni e risposte al tema mitico del labirinto, dove troveremo in alcune opere indizi, suggerimenti ma anche ostacoli, che aiuteranno o intralceranno ad affrontare il cammino, volto a muovere passi verso nuovi incontri e conoscenza, cercando in essi il senso dell’andare e il ritorno. Perdersi per ritrovarsi è il leit motiv della passeggiata, dove poter lasciare, abbandonare qualcosa e perdere il controllo per ristabilire un nuovo e più maturo equilibrio. Un processo che la creatività artistica ben conosce e che dunque sarà ausilio ad un’indagine su più livelli, dal gioco divertente e assurdo della vita al labirinto interiore della mente e del cuore”. Dopo gli eventi inaugurali tenutisi a Vinci (Biblioteca Leonardiana, Castello dei Conti Guidi e alla Casa Natale di Leonardo), il PAF4 proseguirà in novembre a Pistoia con nuovi appuntamenti. Erica Romano, storica dell’arte, art curator e performer, si è specializza nel 2012 all’Università di Pisa in Storia della Critica d’Arte con una tesi sul gesto come linguaggio nei trattati di Estetica di XVIII e XIX secolo, indagando le ragioni del legame esistente tra arti visive e performative. Nel 2017 approfondisce l’interesse per la fotografia con i corsi online del MoMA di New York e con i corsi di approfondimento di Chippendale studio a Milano. Tra le attività principali: nel 2014 relatrice corso di Storia della Danza Contemporanea presso il Centro Pecci di Prato; dal 2015 con VivArte redazione e realizzazione progetti didattici per la Collezione Gori – Fattoria di Villa Celle a Pistoia; dal 2015 redattrice per il magazine online Artnoise in Arte e Fotografia, dal 2016 curatrice della rubrica “aBeCeDanzA”. Veronica Caggia, amante e sperimentatrice della vita, fin da piccola ha necessità di sedare la propria curiosità guardandosi attorno e ricercando (ma poi che cosa?) ci vogliono 22 anni per incontrare la musica, restarne folgorate e per concedersi l’abbraccio di una fisarmonica che da allora la accompagnerà nel suo vagabondare alla scoperta dell’altro e del mondo. Dalla street band Fiati Sprecati a gruppi di musica popolare come i Terra Terra, negli anni arriva anche la scoperta della voce e di tutto quello che si può fare con essa: in Sicilia lavora con Trizziridonna approfondendo lo studio dei canti tradizionali del Sud, dopo nascono le Matrioske legate al Bal Folk e alla voglia di danzare. Intanto lo strumento la porta in teatro, in strada, in corsia a fare il clown, nei campi Rom, nelle scuole di periferia e ogni tanto anche sui palchi: ovvero lì dove ci sono orecchie pronte ad ascoltare e dove l’altro può accogliere a braccia aperte il dono della musica e del canto. Passa da Le Lorolì, Underground Family Orchestra per poi creare i BAS: Bisogni Affettivi Speciali accostando sempre più l’amore per il teatro alla musica. I maestri? Tutti quelli che ogni giorno le insegnano anche solo un motivetto da fischiettare!


Nome (richiesto)

Email (richiesta)

Immagine CAPTCHA
Inserisci il Codice mostrato sopra:

Per un suo corretto funzionamento questo sito web utilizza solo cookies tecnici,
nessun cookie di profilazione dell'utente è in uso.

Accetta e Nascondi questo messaggio: 
Per l'informativa estesa della nostra Cookie Policy clicca su questo link Cookie Policy