Mesenotizie la voce delle province

Desenzano del Garda - I nostri inviati Ilaria Cardelli e Leonardo De Ambrogi hanno intervistato lo storico chitarrista dei Dire Straits e Marco Caviglia che sono stati molto disponibili e simpatici e li hanno pure fatti assistere a un mini concerto in acustico. Siamo partiti dalla Valdinievole per intervistare uno dei migliori chitarristi del mondo: Phil Palmer. Direzione Desenzano del Garda. Ma chi è costui? Philip John Palmer è un chitarrista jazz e rock tra i più noti turnisti internazionali. Dal 1980 inizia a collaborare con alcuni tra i più grandi artisti internazionali, tra cui Bob Dylan, Frank Zappa, Dire Straits, Pete Townshend, Joan Armatrading, Eric Clapton, Roger Daltrey, Elton John, Tina Turner, Wishbone Ash, Pet Shop Boys, Tears for Fears, George Michael, Bryan Adams, Robbie Williams, Melanie C. In seguito si trasferisce a Nizza, e inizia a collaborare con alcuni grandi interpreti italiani, come Lucio Battisti (suo è il celeberrimo assolo in Con il nastro rosa) Marcella Bella, Renato Zero, Francesco de Gregori, Claudio Baglioni, e, negli anni novanta e duemila, con Gianni Morandi, Patty Pravo, Luca Carboni, Edoardo Bennato, Eros Ramazzotti, Paola & Chiara, Max Pezzali, Paolo Meneguzzi, Gerardina Trovato, Audio2 e altri. In gergo si chiama “session man”, un musicista che nel corso della sua carriera accompagna vari artisti senza mai appartenere a una band. I Dire Straits sono stati la sua famiglia, un feeling rimasto intatto per 20 anni fino ad oggi. Insieme ad alcuni musicisti storici del gruppo (tra cui uno dei fondatori) e ad artisti italiani come Marco Caviglia (alla voce), dall'11 Maggio scorso, Palmer gira l'Italia con il "Dire Straits Legends tour". L'abbiamo incontrato e l'abbiamo intervistato in esclusiva per Mese. Inizierei con una doppia domanda riguardante sia le vecchie collaborazioni con i Dire Straits che il nuovo progetto con Marco Caviglia i Dire Straits Legends. “In verità non è propriamente nuovo. Il progetto si è gradualmente evoluto e sta andando avanti da circa cinque anni e adesso abbiamo una situazione della quale siamo molto felici. Abbiamo cinque membri originali dei Dire Straits, me compreso: John Illsley, Alan Clark, Danny Cummings, Mel Collins e probabilmente Jack Sonni. Ci sono molte opportunità di lavorare assieme in futuro e infatti stiamo organizzando, con Riccardo Locatelli (il manager ndr.) alcuni concerti per novembre o dicembre di quest'anno e speriamo di poter fare presto un annuncio ufficiale delle date”. Questa non è la tua prima collaborazione con dei musicisti italiani. In passato hai lavorato con Lucio Battisti, Renato Zero e molti altri. Cosa ne pensi della musica italiana? “Sono sempre stato attratto dalla passione presente nella musica italiana. È una cosa che in molti altri paesi non esiste. Per far capire quanto l'Italia mi abbia attirato, basti pensare che io adesso vivo a Roma. La mia prima collaborazione italiana è stata con Lucio Battisti nel 1980 poi, successivamente, con Claudio Baglioni e più tardi con Ivano Fossati il quale, spesso, viene dimenticato nonostante si tratti in realtà di un grande artista, davvero un grande artista. Dopo ho collaborato con Renato Zero ed Eros Ramazzotti e con quest'ultimo sarò ancora in tour quest'anno ad agosto, settembre ed ottobre”. Molta musica al giorno d'oggi arriva sul mercato grazie ad artisti conosciuti tramite i talent show. Cosa ne pensi? “Non posso dire che mi faccia piacere ma è una componente che ad oggi ormai fa parte del business e dobbiamo accettarla. Ci sono effettivamente dei bravi ragazzi ma quello che manca loro è il suonare con altri musicisti. Molti lavorano da soli, mentre la cosa bella della musica è proprio il lavorare con altre persone”. Una domanda per Marco Caviglia, la voce del nuovo progetto musicale Dire Straits Legends. Che sensazione si prova a collaborare con musicisti che hanno fatto la storia, probabilmente la stai facendo anche te? “Io non mi sento di fare la storia, però credo di poter essere un esempio per tanti ragazzi. Con passione ed amore alla fine si riesce a ottenere magari quello che poteva essere un sogno, perché io fino a qualche anno fa sognavo “sotto le coperte” di stare qua insieme a tutti loro. Ho realizzato un sogno veramente grande. Il mio messaggio per i ragazzi è quello di credere sempre nei propri sogni e di avere sempre passione e amore per quello che si fa: alla fine poi si riesce sempre a realizzare qualcosa di buono. Non mi sento assolutamente parte della storia ma semmai un privilegiato, fortunato”. E allora grazie a Phil Palmer ed a Marco Caviglia per la disponibilità, la simpatia ed il mini concerto in acustico al quale ci hanno fatto assistere.
Ilaria Cardelli e Leonardo De Ambrogi


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