Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - "Nella seduta del consiglio comunale di Pistoia di lunedì 19 giugno, è stata discussa l’interpellanza che ho presentato - ha spiegato Federica Fratoni - come capogruppo del Partito Democratico in merito alle note vicende che riguardano il “Museo Marino Marini”. Un atto che, a posteriori, è indubbiamente servito a smuovere le acque per due motivi: il primo è quello di aver portato il sindaco in aula per riferire il quadro completo su una vicenda molto complessa, finora trattata sulla stampa in modo estemporaneo; il secondo riguarda sempre il primo cittadino, che ha chiesto la convocazione del Tavolo strategico per la Cultura, tenutosi la scorsa settimana, in modo da poter fornire al consiglio ulteriori elementi sulla vicenda e sulla preziosa disponibilità della Fondazione Caripit.
Secondo quelle che sono state le sue risposte, bisogna rilevare che l’azione dell’amministrazione per affrontare la problematica è partita con notevole ritardo, se si pensa che il palazzo del Tau è chiuso da marzo 2020 ed il primo incarico per la progettazione dell’antincendio è stato affidato soltanto un anno dopo. Ritengo, inoltre, che sia stato incauto da parte del sindaco aver speso pubblicamente l’alternativa di spostare tutte le opere nel complesso di San Lorenzo in assenza di un accordo con il presidente Carnacini e in pendenza del ricorso sul vincolo pertinenziale posto dalla sovrintendenza sulla sede attuale al Tau: così facendo si è indebolita la linea difensiva tenuta dagli enti in giudizio e prestato il fianco alla tesi sostenuta dalla Fondazione Marino Marini, come poi ha certificato la sentenza del Consiglio di Stato".


Adesso, però, non è più il tempo delle polemiche ma quello del lavoro e della collaborazione per riaprire quanto prima lo spazio importante dedicato a Marino e soprattutto concordare con la Fondazione Marini eventuali altri luoghi da dedicare alle sue opere. A tal fine ritengo, altresì, che il ruolo della Regione Toscana sia in questo momento fondamentale, non solo per la messa a disposizione di risorse e professionalità utili per arrivare alla quadratura del cerchio, ma soprattutto per il peso politico che può esercitare nella mediazione il Presidente Eugenio Giani, il quale detiene in prima persona la delega alla cultura, conosce bene la storia della Fondazione e sulla vicenda ha espresso in più occasioni il valore della sede pistoiese.

Auspico quindi che tutte le parti in causa, Comune, Regione e Fondazione Marini si siedano rapidamente a un tavolo per ricostruire un clima positivo e restituire finalmente al maestro la dimensione espositiva che la grandezza della sua opera merita e alla città un tassello fondamentale e irrinunciabile della propria offerta culturale.


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