Pubblicato il 02 luglio, 2025
CAPANNORI - In occasione dei 15 anni di attività del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori questa mattina (mercoledì) nella sua sede al parco scientifico di Segromigno in Monte si è svolto un evento per celebrare l’importante compleanno attraverso i racconti e le testimonianze dei protagonisti del centro, in primis, il suo coordinatore Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, che ha aperto l’incontro, ma anche con gli interventi di rappresentanti istituzionali e di imprese basate sull’economia circolare. Sono intervenuti, alcuni in presenza, altri da remoto, il sindaco di Capannori, Giordano Del Chiaro, l’assessora all’ambiente del Comune di Capannori, Claudia Berti, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, Luca Landini di LMPE, Luca Panzeri di Qwarzo, entrambe aziende impegnate nello sviluppo di nuovi materiali circolari, Antonio Di Giovanni di ‘Funghi Espresso’ azienda che produce funghi dai fondi del caffè.
“Il lavoro svolto dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero in questi 15 anni è stato molto rilevante e incisivo soprattutto per quanto riguarda l’attività portata avanti per dimunire la parte indifferenziata dei rifiuti, svolgendo anche una importante azione di sensibilizzazione nei confronti delle aziende per rendere sostenibili i vari prodotti - afferma il sindaco, Giordano Del Chiaro -. In questo modo il Centro ha dato un contributo rilevante alla nostra comunità nell’avvicinarsi sempre più al traguardo Rifiuti Zero. Ringrazio Rossano Ercolini per la sua lungimiranza e passione, per la sua instancabile attività con la quale ha contribuito in modo determinante alla nascita del ‘Modello Capannori’ in ambito ambientale”.
In occasione dei 15 anni del Centro di Ricerca Rifiuti Zero il sindaco Del Chiaro ha consegnato al suo coordinatore, Rossano Ercolini, una targa in segno di riconoscimento per l’importante attività svolta dal Centro.
A raccontare il lavoro portato avanti dal Centro, oltre ad Ercolini, sono stati poi alcuni componenti dello staff: Alexandra Onorato, Laura Lo Presti, Patrizia Lo Sciuto.
Il Centro di Ricerca Rifiuti Zero, come ha spiegato Rossano Ercolini, è nato nel luglio 2010 con un obiettivo chiaro: analizzare il contenuto del “sacco grigio” (rifiuto indifferenziato). Da quel momento si è avviata una vera e propria rivoluzione dal basso, che ha messo al centro il concetto di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). Secondo l’approccio Rifiuti Zero, tutto ciò che non è riciclabile o compostabile rappresenta un errore di progettazione.
Da qui lo sviluppo da parte del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Casi Studio finalizzati alla riprogettazione sostenibile: le capsule del caffè monoporzionato, primo grande caso studio dedicato ad una nota marca di caffè che ha trovato una soluzione che sarà disponibile a partire dal prossimo settembre proprio grazie alle sollecitazioni del centro; le figurine dei “cucciolotti” con adesivi in silicone non riciclabile; le confezioni di merendine e patatine in plastica eterogenea; gli imballaggi della pasta e le penne di una nota marca francese, con cui sono stati avviati incontri online
Un’attività che ha coinvolto soprattutto le scuole e i più piccoli, sensibilizzandoli attraverso il gioco e la sperimentazione.
Il Centro in questi anni ha inoltre instaurato importanti collaborazioni con imprese improntate all’economia circolare, affiancando, ad esempio start up come ‘Funghi Espresso’ azienda che produce funghi freschi utilizzando i fondi del caffe provenienti dai bar e convolgendo attivamente imprese pioniere come Qwarzo e LMPE, impegnate nello sviluppo di nuovi materiali circolari. Tra le collaborazioni da evidenziare quella con LMPE relativa al riciclo dei componenti dei mozziconi di sigaretta, in collaborazione con università e istituti di ricerca.
Il Centro ha anche lanciato la campagna contro la "doppia sporca dozzina" dei prodotti non riciclabili: una 'black list' di prodotti che non risultano 'digeribili' dal sistema di di-gestione degli scarti, tra cui emergono pannolini e pannoloni usa e getta, prodotti in tessuto non tessuto, penne a sfera, rasoi usa e getta, nonché le 'cicche' di sigarette, i tubetti di dentifricio e gli spazzolini da denti. Parallelamente ha prodotto la Vetrina dei prodotti Rifiuti Zero” con oltre 110 prodotti virtuosi ela creazione del Newseum, archivio dinamico di pratiche e materiali.
Al termine dell’evento si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Rossano Ercolini, il sindcao Giordano Del Chiaro e i designer Francesca Viacava e Christian Bernardini, durante la quale è stata lanciata una “sorpresa” riguardante la più nota marca di tè freddo in brick.
I designer Francesca Viacava e Christian Bernardini hanno realizzato un bicchierone in 3D che richiama il brick del più famoso tè freddo realizzato con plastica riciclata dall’azienda Revet ricavata da tetrapack che contiene tanti piccoli brick di té. Un’iniziativa realizzata all"interno della campagna ‘C’è una raccomandata per te”, rivolta alle aziende che producono prodotti non riciclabili.
“Abbiamo voluto lanciare un’azione simbolica per stimolare la riprogettazione collaborativa degli imballaggi non riciclabili, troppo spesso oggetto di abbandoni impropri nell’ambiente come nel caso del brick di questo famoso té freddo - spiega Ercolini -. La nota marca di té freddo ha comunque annunciato di impeganrsi a rendere il 100% degli imballaggi riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025
firmando il “New Plastics Economy Global Commitment” promosso dalla Ellen MacArthur Foundation. Ciò significa che il nostro intervento di sensibilizzazione nei confronti delle aziende ha una sua importanza”.