Mesenotizie la voce delle province

Anni Sessanta. Anche Milano aveva i suoi eroi criminali. Erano gli anni del boom economico, dell’uomo sulla Luna, delle grandi passioni politiche e i banditi rapinavano le banche, assaltavano i furgoni portavalori e sfidavano la polizia in sparatorie a volto scoperto. Amavano i soldi e la bella vita, avevano le donne più affascinanti, bevevano champagne e indossavano abiti firmati. Volevano conquistare la città, e la presero con la forza.
Paolo Roversi ha raccontato le loro storie nel romanzo ‘Milano criminale’, in cui racconta la grande saga della malavita degli anni Sessanta e Settanta, le atmosfere noir e i leggendari protagonisti di una Milano da film. La cronaca di un’epoca e di una città che il lettore, dopo, guarderà con occhi nuovi.
Dal romanzo, l’autore, affiancato da Christian Culicelli e Luigi Formola, ha tratto anche un fumetto, di cui NPE ha appena pubblicato il terzo volume, ‘Milano Criminale – Il bandito dai denti di lupo’, un volume in brossura di 72 pagine uscito con il numero 39 della collana Nuvole in Tempesta, a 9.90 €.
«Il Barriera di Milano è un posto traditore già dal nome, visto che si trova nella periferia industriale di Torino. È un quartiere rosso, dove la rabbia verso le classi sociali più elevate si mescola all’ambizione di una vita facile, costellata di soldi a palate e donnine disponibili.»
Quartiere Barriera di Milano, Torino, anni Sessanta. La città operaia nata all’ombra degli stabilimenti FIAT è il luogo dove muove i primi passi la banda di rapinatori guidata dal feroce Pietro Cavalieri, prima di spostarsi a Milano. Noto come “il bandito dai denti di lupo” per i suoi incisivi sporgenti, Cavalieri mette a segno una lunga serie di colpi sfidando la polizia con la firma “Anonima Rapinatori”, proletari che rubano per ridistribuire la ricchezza. La banda Cavalieri raggiunge il culmine delle sue gesta con la cosiddetta “triplice” o “operazione tris”: rapinare tre banche, una di seguito all’altra, per disorientare la polizia. Sulle tracce dei banditi ci sono Antonio Santi, lo sbirro che non molla mai, e il Commissario Nicolosi, l’uomo che ha sgominato la banda di via Osoppo e arrestato “Il solista del mitra”. Un racconto a fumetti che mostra l’evoluzione della criminalità milanese degli anni Sessanta, tra atmosfere noir e inseguimenti senza sosta.
Dopo La rapina del secolo e Il solista del mitra: Il bandito dai denti di lupo, il terzo albo della serie «Milano Criminale», adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo di Paolo Roversi.



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