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LARCIANO - Nell’ambito delle iniziative per la commemorazione della strage del Padule di Fucecchio, l’Amministrazione Comunale di Larciano in collaborazione con la sezione ANPI sezione di Larciano/Lamporecchio, organizza un appuntamento da non perdere questa sera, martedì 22 agosto alle ore 21,15 presso il Giardino della Memoria a Castelmartini: “L’alba del 23 agosto”, una riscrittura teatrale che sa di amarezza e di pianto, di giustizia e di rabbia a cura di Luca Privitera di Ultimo teatro. Una rivisitazione di una strage che per vari aspetti ha bisogno ancora di essere indagata per disvelare aspetti mai chiariti fino in fondo. L’iniziativa di questa sera apre le manifestazioni, anche quest’anno numerose e diffuse sul territorio intorno al Padule di Fucecchio, per una strage che provocò – il 23 agosto del 1944 – 174 vittime, tutte civili, quasi tutte donne, vecchi, bambini (la vittima più piccola di 5 mesi, la più vecchia di 93 anni, uccisa con una bomba a mano lasciata nel grembiule). Delle 174 persone uccise, 62 erano donne e 112 uomini, 25 avevano meno di 14 anni, 26 ne avevano più di 60. Da un punto di vista sociale, erano quasi tutti contadini e mezzadri residenti nell’area palustre o negli immediati dintorni; le vittime residenti in provincia di Pistoia furono 141, quelle residenti in provincia di Firenze 21, mentre altre12 erano sfollati provenienti da Grosseto, Lucca, Massa e Carrara, Livorno, Pisa, Verona, Palermo, Nuoro. Il più alto tributo fu quello pagato da Cintolese, nel comune di Monsummano T., con 84 morti; 23 erano i trucidati di Castelmartini nel comune di Larciano, 19 di Ponte Buggianese, 13 di Stabbia, comune di Cerreto Guidi. Ed è la forza dei numeri a ricordarci quanti affetti sono stati strappati, lacerato, distrutti: 31 persone furono uccise insieme ai loro genitori; dei 174 morti, ben 87 erano parenti tra loro; 134 delle vittime furono uccise davanti o dentro la propria abitazione, nella propria aia, nel proprio podere. Giusto per ricordare. Senza odio ma anche con la memoria ben ferma su ciò che è successo in questo territorio.
Ivano Bechini


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