Pubblicato il 13 maggio, 2025
PISTOIA - Un digiuno a staffetta per denunciare l’approvazione di un provvedimento che limita gravemente lo spazio civico, criminalizza il dissenso pacifico e mette a rischio diritti fondamentali di cittadine e cittadini. È l’iniziativa di varie Associazioni tra cui “a Buon Diritto”, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Cnca coordinamento nazionale comunità accoglienti, Forum Droghe, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti, contro il Decreto definito impropriamente “Sicurezza” e la sua trasformazione in Legge. Il Governo Meloni, con il ricorso alla forma del Decreto Legge, ha impedito il regolare dibattito in Parlamento su norme che cambieranno la vita democratica del paese. Questo è un atto di intollerabile prepotenza istituzionale del governo; un vero e proprio “golpe burocratico”. I contenuti del famigerato DDL 1660, sono transitati nel decreto legge senza modifiche sostanziali, se non in senso peggiorativo. Il decreto criminalizza il dissenso anche quando espresso in modo passivo e pacifico, nelle strade come in carcere e nei CPR. Si possono impedire anche all’ultimo minuto manifestazioni sindacali e di protesta. Si possono senza giustificati motivi, identificare tutti i partecipanti ad iniziative pubbliche. Ma si peggiora anche situazioni già pesanti: ricordiamo che tra i contenuti del Decreto è prevista anche la reclusione di donne incinte o con figli piccoli negli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam), con la minaccia di separare i bambini dalle madri come sanzione disciplinare, la costruzione di nuovi reati con pene pesanti per fatti di rilevanza sociale (come l’occupazione di immobili), l’ampliamento dei poteri delle forze di sicurezza. Non è questa la via corretta per rispondere al crescente senso di insicurezza! Proprio in questi ultimi giorni, abbiamo assistito a identificazioni e intimidazioni di chi distribuiva volantini per il SI ai 5 referendum in varie città del nord Italia; è evidente che le interpretazioni arbitrarie avranno campo libero. E allora, non ci rimane che mettere i nostri corpi a disposizione di una forma di lotta che per noi comunisti è inusuale: lo sciopero della fame come forma potente e gandhiana di protesta. Rifondazione Comunista – S.E. Federazione di Pistoia aderisce dunque alla mobilitazione lanciata da tante associazioni, con la scelta dello sciopero della fame praticata dal segretario provinciale Ivano Bechini e di Sabrina Lazzerini, del Comitato Politico Nazionale e della segreteria provinciale del PRC, all’interno della staffetta che finirà venerdì 30 maggio 2025. Anche altri pistoiesi hanno aderito a questa forma di lotta, forse estrema ma necessaria per scuotere le coscienze di un Paese sempre più apatico, che sta assistendo allo sbriciolamento delle forme più elementari di democrazia senza avere la forza di rialzare la testa.