Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - Finalmente anche nel PD viene il dubbio che quotare l’acqua in borsa (dopo un referendum che la dichiarava “bene comune”) sia un grande errore politico. Apprezziamo l’intervento del segretario regionale Fossi che ha chiesto di non quotare in borsa la multiutility. Quando lo scorso anno raccoglievamo le firme insieme a un arco ampio di forze sociali, culturali e anche qualche sigla politica, ci dicevano che ormai era impossibile tornare indietro; ora tornano indietro. La CGIL plaude questa scelta sperando che anche chi aveva proposto la finanziarizzazione dell'azienda Alia-multiutility, ovvero i sindaci di Firenze, Prato e Empoli, seguiti da tanti Sindaci anche del PD pistoiese, ci ripensino; ma in realtà questa parte – il Partito degli amministratori - tergiversa dicendo "vedremo". Il nostro territorio, insieme a quello empolese, è forse quello che più si è battuto contro la quotazione in borsa, arrivando a raccogliere a Pistoia più di 1400 firme certificate per il referendum. Non fraintendeteci, apprezziamo la presa di posizione del PD Regionale ma ora, alle parole, devono seguire i fatti: le delibere di costruzione e quotazione della Multiutility votate dai Consigli Comunali devono variare, togliendo, appunto, l'ipotesi della quotazione. Altrimenti, sono solo parole. E adesso non bastano più. E poi, non possiamo fermarci solo all'aspetto del reperimento delle risorse per gli investimenti e chiediamo di andare oltre, riaprendo una discussione sulla natura privatistica dell'azienda. Alia-multiutility continua, grazie ai cittadini che pagano le tariffe, a fare utili, così come farebbe una qualsiasi azienda privata (lo dicono loro sventolando i bilanci). Per noi invece questa società deve tornare ad essere un'azienda che, per conto dei Comuni, gestisce un servizio pubblico e deve farlo con il servizio ambientalmente e socialmente migliore possibile. Occorre che i servizi pubblici essenziali tornino ad essere, appunto, al servizio della cittadinanza e del territorio e non del profitto che deriva da aumenti esagerati delle tariffe. Come ci ricorda il consigliere fiorentino Dmitri Palagi, nelle discussioni nei consigli comunali avvenute a fine 2022, i sindaci, compresi quelli del PD e quelli di destra (uniti in nome della privatizzazione), hanno presentato e votato la costruzione di Alia-multiutility come una società da finanziarizzare ad ogni costo. Una società che nega ai rappresentanti dei cittadini l’accesso al piano economico finanziario, una società che gestisce il servizio come fosse cosa loro, cosa privata. Per dimostrare che la volontà politica è cambiata, la rinuncia alla quotazione in borsa è soltanto un piccolo passo verso la strada, non semplice ma necessaria, per far tornare i cittadini come aventi diritto dei servizi e non come utenti paganti sui quali fare lauti guadagni. Ma è solo un primo passo che necessita, adesso e non in un indefinito futuro, un progetto di ripubblicizzazione. Altrimenti, sono solo parole. E non bastano per un confronto politico vero.


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