Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - "Leggiamo - scrivono il Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Risorgimento Socialista - verso Unione Popolare allibiti sulla stampa una serie incredibile di falsità scritte da tal Violetta Maestripieri su facebook (e immediatamente ritirate pensando, così, di nascondere la mano), candidata nelle liste di FdI alle recenti elezioni comunali di Pistoia a sostegno del candidato Sindaco Tomasi. Leggiamo anche del coro indignato di molti. Ma noi non possiamo considerare quel falso e quelle parole solo il frutto di mancanza di cultura storica o di una singola mente perversa. Si tratta della cartina di tornasole da cui emerge confermata, in tutta la sua evidenza, la matrice fascista che caratterizza la cultura politica della destra – non solo pistoiese - che oggi, inopinatamente, governa Pistoia ma anche questo Paese. C'è da domandarsi a quanto ammonta il danno culturale di quelle parole del Dr. Violante sulla pacificazione che mai ci potrà essere. Al Sindaco Tomasi ricordiamo che la presenza di simili personalità tra le candidature del suo schieramento non appare casuale. La destra, si sa, è abituata da sempre a vedere i propri crimini occultati da armadi della vergogna, da "anelli", da gladiatori di stato e da "servizi" deviati di varia natura, che deviati non sono mai stati, in quanto parte perfetta di un disegno eversivo che da decenni ha minato la possibilità di realizzare compiutamente una vera democrazia in Italia con l'attuazione della Costituzione nata dalla resistenza antifascista. Per questo, probabilmente, la signora in questione millanta crimini assurdi quanto immaginari, compiuti da partigiani e mai rivelati da alcuna indagine. Si sa, per questa gente è difficile abituarsi a guardare il mondo da un'ottica diversa da quella a cui si è abituati da sempre. Ma per noi, invece, le cose stanno esattamente all'opposto: noi siamo abituati ad essere accusati e condannati (e, a volte, "suicidati") per nascondere i crimini dei fascisti di ieri e di oggi. Ma la signora si sbaglia se crede di poter diffondere calunnie senza andare incontro a conseguenze. Dai partigiani di ieri ai militanti di sinistra di oggi, noi non abbiamo mai goduto della protezione degli armadi o dei gladiatori, e chiederemo a testa alta di portare le prove di quanto ha affermato nelle opportune sedi, tra cui quelle giudiziarie. Ai sodali di questa provocatrice ricordiamo che per noi la festa della Liberazione include anche la liberazione dal pensiero fascista che si era imposto come senso comune nella collettività e che aveva condotto il paese nel baratro della tirannia, delle leggi razziali e della guerra. Di quelle parole, quindi, non deve vergognarsi solo chi le ha pronunciate ma anche chi, a quel modo di pensare, ha offerto e continua imperdonabilmente ad offrire spazi. Ora si deve reagire"!


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