Mesenotizie la voce delle province

PESCIA - Il consigliere regionale del Partito Democratico Marco Niccolai replica alle accuse del gruppo di opposizione Pescia Cambia sulla situazione del Punto nascite dell'Ospedale Ss.Cosma e Damiano.
"Confesso che non sto molto dietro alle continue invettive del gruppo politico che era straconvinto di vincere le elezioni amministrative a Pescia e che invece ora si ritrova all'opposizione- esordisce -Su questa compagine infatti si sono pronunciati i cittadini con il loro voto e dunque preferisco dedicarmi a cose serie.
Purtroppo questo gruppo ed alcuni suoi sostenitori ancora non riescono ad accettare che il radicale rinnovamento del PD a Pescia, che ha portato ad archiviare una classe "dirigente" consumata e, in alcuni casi, anche oggetto di accertamenti giudiziari per gravi reati, abbia consentito prima di intercettare la disponibilità di Riccardo Franchi a candidarsi a Sindaco e, attorno a lui, di costruire un'alleanza civica che ha azzerato le loro aspettative, un'alleanza che questo fronte così variegato e trasversale ha contrastato in ogni modo al ballottaggio.
È stata una scommessa vinta da tante persone ma, a torto o ragione, questi signori individuano me come principale responsabile.
Non si contano ormai i comunicati che mi hanno dedicato in questi anni e, statene certi, molti altri ne seguiranno in futuro. Da cosa è dettato un così grande impegno? Sia chiaro: sono orgoglioso di essere trattato in questo modo da queste persone, mi preoccuperei solo se esprimessero apprezzamenti nei miei confronti.
L'ultimo intervento, però, merita che dica qualcosa perché riguarda non tanto me ma la salute e la sicurezza dei cittadini, ovvero la questione del punto nascita dell'ospedale della Valdinievole.
Il comunicato diffuso afferma infatti che "l'ineffabile consigliere Niccolai ci dice che non si prevede riapertura del punto nascita".
Non so come facciano ad attribuirmi un'affermazione del genere, eccetto se questi signori abbiano così tanta stima di me da ritenere che sia il Ministro della Salute, perché solo il Ministero potrebbe assumere una decisione del genere.
La Regione Toscana ha presentato nel giugno 2022 la richiesta di deroga al Ministero della Salute per consentire l'effettuazione dell'attività di assistenza al parto nei punti nascita sotto i 500 parti/anno, secondo quanto prevede la normativa fissata dal Governo Berlusconi nel 2010 in un accordo con le Regioni. Solo il Ministero della Salute può provocare la chiusura del punto nascita, dando parere negativo alla deroga richiesta dalla Regione.
L'attività dunque è sospesa in attesa delle valutazioni del Ministero, che sono in ritardo di 9 mesi rispetto ai tempi previsti dalla normativa. Questo è quello che dissi al Consiglio Comunale di Pescia in seduta aperta che si è svolto il 13 marzo 2023: del resto basta leggersi la normativa, anche se mi rendo conto che non tutti hanno questa buona abitudine. Se però qualcuno ritiene che si debba svolgere un'attività così delicata senza l'integrale rispetto dei requisiti di legge se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini, non solo politica e giuridica ma soprattutto morale.
Un consiglio però mi sento di darlo a "Pescia cambia": perché non chiede ai propri supporter del centrodestra come mai il Governo Meloni non mette in discussione il limite minimo di 500 parti/anno per la funzionalità dei punti nascita?
Un'ultima considerazione da cittadino: sono veramente colpito dall'irresponsabile cinismo che ha caratterizzato coloro che hanno strumentalizzato, per mesi, la vicenda del punto nascita, rendendolo elemento centrale di una campagna elettorale rivelatasi tra l'altro clamorosamente perdente e fallimentare per questi signori.
La nascita è uno dei momenti più delicati nella vita di una persona e dunque è necessario che la struttura sia (in ogni momento) inappuntabile nel rispetto delle norme dettate a tutela delle mamme, dei bambini e degli operatori sanitari, che non devono esposti a eventuali profili di responsabilità.
Fare speculazione politica dicendo che la sospensione è stata una decisione politica e non la conseguenza del rispetto di una legge che, in più di 10 anni, tutti i Governi di tutti i colori politici non hanno mai messo in discussione, è stato uno degli spettacoli più avvilenti a cui ho assistito, non da amministratore ma da cittadino.
Un comportamento che qualifica chi lo pone in essere e rispetto a cui ci siamo posti come radicale e frontale alternativa, anche quando poteva essere scomodo: i cittadini lo hanno apprezzato e infatti oggi Riccardo Franchi è Sindaco ed il PD è il primo partito della città. Si faccia battaglia politica su tutto ma non su ciò che riguarda la vita e la salute delle persone, che la politica deve servire e non servirsene. Oltretutto- conclude Niccolai -quando certa politica prova a servirsene come avvenuto a Pescia i cittadini la fanno perdere".


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