Pubblicato il 22 settembre, 2023
PISTOIA - "Per contrastare la carenza di personale che affligge i Nostri Ospedali la CISL - ha spiegato il segretario Roberto Rossi - rivendica l’applicazione dell’intesa sulla reinternalizzazione dei servizi Reinternalizzare, una prima risposta in mancanza delle necessarie risorse economiche La situazione di carenza del personale nell’Azienda Toscana Centro sta ormai raggiungendo livelli non più sostenibili, questo nonostante le tante denunce fatte dalla nostra organizzazione sindacale, cha a quanto pare sono passate inascoltate, purtroppo eravamo stati facili profeti. La situazione è talmente incandescente da mettere in moto la RSU Aziendale che nella giornata di giovedì 21 settembre ha indetto una conferenza stampa a Firenze per denunciare pubblicamente la grave situazione che mette a rischio la tenuta dei servizi e la qualità del modello “toscano” della buona sanità. Questo senza dimenticare il benessere lavorativo dei dipendenti che è sempre il primo a pagare “dazio” in queste situazioni. Purtroppo le ricadute sono pesanti anche nel nostro territorio, a livello infermieristico tra gli Ospedali di Pescia, Pistoia e il PIOT di San Marcello possiamo ipotizzare che siano circa una 50° gli infermieri mancanti, una 20a gli OSS e circa 20 tra i vari tecnici sanitari mancanti, senza conteggiare i tanti amministrativi e tecnici andati in pensione e mai sostituiti. Purtroppo non è mai facile e semplice reperire questi dati, l’esperienza e la conoscenza dei luoghi di lavoro però ci spinge a fare questi calcoli. Quello che preoccupa è la tendenza alla diminuzione già ipotizzata anche nel prossimo anno con un piano quinquennale di rientro della spesa sanitaria (nel 2023 dai dati consegnateci l’Azienda Toscana Centro vedrà diminuire di oltre 130 unità i propri dipendenti del comparto), alcune realtà già adesso sono allo stremo (vedi l’ospedale di Pescia) e se non verranno prese subito delle immediate contromisure in termini di assunzioni crediamo che sarà impossibile continuare a mantenere gli stessi servizi e numeri di letti aperti. Per cercare di mantenere i servizi si ricorre al rinnovo di contratti interinali mese x mese, crediamo che già questo dato dica molto se non tutto. In questo clima di difficoltà, fatto di doppi turni, rientri forzati e giornate di ferie, non fatte, che si accumulano i dipendenti continuano la loro “missione” cercando di gettare il “cuore oltre all’ostacolo”. Ma fino a quando sarà possibile tenere? Fino a quando sarà giusto chiederlo? Vista l’attuale situazione economica crediamo che una delle strade da percorrere sia quella della reinternalizzazione dei servizi. Nelle scorse settimane a livello regionale la Cisl è stata promotrice di un’intesa (sottoscritta poi anche da Cgil e Uil) a salvaguardia del Sistema Sanitario Pubblico per contrastare l’uso delle esternalizzazioni e a favore di una reinternalizzazione dei servizi che possa costituire una risorsa economica aggiuntiva da destinare in primis alla stabilizzazione e all’assunzione di personale. Alla luce di quanto detto chiediamo all’azienda di dare le gambe all’intesa e iniziare a progettare un futuro diverso per la nostra Azienda, tutto ciò chiaramente unitamente alla ricerca, all’interno delle pieghe dei vari bilanci Regionali (vedi spese per l’attività aggiuntiva) e Aziendali delle ulteriori risorse economiche necessarie".
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