Mesenotizie la voce delle province

TOSCANA - "La società toscana è sempre più anziana e insicura persino nei servizi essenziali come sanità e scuola: in un contesto del genere, nessuna forza politica può pensare di governare da sola, senza confrontarsi con chi ogni giorno, sul territorio, è impegnato per il benessere collettivo. È politicamente insostenibile una definizione delle priorità di governo regionale dei prossimi 5 anni senza un confronto orizzontale con quelle realtà associative e cooperative che saranno chiamate, per legge, a condividere la gestione delle politiche pubbliche in Toscana".

A dirlo è il Forum del Terzo Settore della Toscana, lanciando un appello alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale per l'elezione del nuovo Consiglio regionale e del nuovo presidente della Regione Toscana.

"Colpisce – prosegue il Forum – che a 100 giorni dal voto, con agosto all'orizzonte, né le forze di maggioranza né quelle di opposizione abbiano sentito la necessità di presentare le candidature e i programmi alla cittadinanza e alle organizzazioni della società civile: si ha l'impressione che conti più il posizionamento interno ai partiti, se non proprio i giochi di palazzo, che l'ascolto dei bisogni reali delle persone".

Per questo il Forum del Terzo Settore della Toscana, che raccoglie al suo interno 7.950 realtà del mondo associativo e cooperativo, ha accolto con favore l'invito rivolto dal presidente in carica Eugenio Giani ad aprire un tavolo di confronto sulle priorità di lavoro per i prossimi cinque anni.

"Bene ha fatto Giani a rompere finalmente gli indugi – spiega Gianluca Mengozzi, portavoce del Forum – consentendo alle organizzazioni del Terzo Settore di illustrare le loro priorità in un contesto serio, con il tempo e gli strumenti adatti per approfondire temi di interesse collettivo".

"Ci auguriamo che anche le forze di opposizione seguano questo esempio. Considerando la pausa estiva, il tempo per un confronto vero è poco: è responsabilità dei partiti garantire chiarezza, tempi adeguati e trasparenza - conclude Mengozzi - perché la disaffezione al voto nasce anche da questo atteggiamento autoreferenziale che da troppo tempo caratterizza le elezioni, anche in Toscana".



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