Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - Il presidente Rodolfo Sacchettini: “Sono stati cinque anni intensi, difficili, appassionanti. In molte città italiane i teatri chiudono e dappertutto si soffre per questa crisi economica micidiale, che ha dure ricadute sulle attività culturali, colpendo sia il consumo culturale sia le istituzioni pubbliche. Anche l’Associazione Teatrale Pistoiese ha rischiato un serio ridimensionamento per il recesso della Provincia di Pistoia, socio fondatore, se non fosse stato per tre fattori positivi: il sostegno solido e costante del Comune di Pistoia guidato dal Sindaco Samuele Bertinelli che ha messo sempre al centro la cultura, “come primo diritto di cittadinanza”; l’intervento determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia; una città intera ricca di associazioni e appassionati che ha sempre risposto con grande partecipazione alle nostre iniziative. Noi dell’ATP abbiamo fatto del nostro meglio e invece di rimanere a galleggiare e sopravvivere, abbiamo affrontato con slancio questi anni di crisi, cambiando, rinnovando e rafforzando le nostre attività. Un cambio di marcia che ha visto crescere la qualità e la quantità delle nostre proposte, senza mai arretrare, senza mai chiudersi, al contrario cercando di instaurare relazioni autentiche con la città, le istituzioni, gli spettatori. Mettendosi in ascolto di tutti e prendendosi la responsabilità e l’iniziativa delle scelte, convinti del progetto culturale complessivo. Siamo partiti dai bambini, d’altronde una città a misura di bambino è una città migliore per tutti. Abbiamo così fondato il progetto “Infanzia e città”, creando una sinergia tra le realtà che operano con i più piccoli, facendo dialogare “arte” ed “educazione”, con riscontri ampiamente positivi. La spina dorsale delle nostre attività, la stagione del Teatro Manzoni, è cresciuta e si è arricchita di appuntamenti, con l’ospitalità delle più vivaci compagnie e le produzioni dei più importanti teatri italiani, mantenendo fede all’illustre tradizione del teatro italiano. In questi cinque anni sono passati i più noti attori e registi italiani (da Toni Servillo ad Alessandro Gassman, da Fabrizio Gifuni a Emma Dante, da Luca Zingaretti a Luca De Filippo). In realtà nel corso di questo quinquennio la stagione è letteralmente “raddoppiata” e i fuori abbonamento sono andati a costituire una vera e propria “stagione del contemporaneo” (Altri linguaggi e Teatri di confine), che a Pistoia mancava da dieci anni. Il progetto produttivo è radicalmente cambiato con l’investimento in compagnie giovani che hanno trovato residenza a Pistoia e con il coinvolgimento di registi importanti di livello nazionale. L’ATP è diventata una fucina, un laboratorio continuo e permanente. Abbiamo accolto il Teatro Laboratorio della Toscana di Federico Tiezzi, corso di alta formazione per attori, abbiamo fatto partire il progetto triennale Cantiere del gesto di Virgilio Sieni (con il coinvolgimento di danzatori giovanissimi delle scuole di Pistoia), abbiamo realizzato un progetto di lungo respiro dedicato alla “Porrettana” con gli Omini, che da allora sta avendo un successo nazionale e abbiamo dato vita una produzione complessa con le scuole superiori come il Riccardo III, regia di Renata Palminiello, con il Teatro Manzoni in versione Globe shakesperiano... Le produzioni sono diventanti progetti di scoperta di spazi inediti della città (es. deposito dei rotabili storici…), di coinvolgimento di cittadini e di attori, di creazione di rete e tessuto relazionale. Abbiamo sostenuto moltissime realtà del territorio, cercando di rendere possibili tanti progetti. Tutte cose difficilmente quantificabili, perché sono ascrivibili all’ambito della cultura, delle relazioni sociali, della crescita critica e democratica del cittadino. Ma anche i numeri sono importanti. E in questo caso parlano chiaro, perché sono talmente evidenti che raccontano bene il percorso che si è sviluppato in questi cinque anni. Dal 2011 a oggi le aperture dei teatri gestiti dall’ATP sono passati da 310 a 362, un + 16%. Solo il Piccolo Teatro Mauro Bolognini è passato da 111 a 150 aperture, +35%. L’utilizzo della Saletta Gramsci, ancora inagibile per gli spettacoli ma non per le prove, è passato da 51 giorni a 163, più di un terzo dedicati alle realtà locali. Nonostante il numero degli spettatori in Italia stia letteralmente crollando un po’ dappertutto, a Pistoia il pubblico è complessivamente aumentato, anche se le abitudini cominciano a modificarsi. In proporzione la vendita dei biglietti singoli è andata aumentando e gli abbonamenti, oscillando da stagione in stagione, nella media dei cinque anni, sono rimasti stabili, con risultati sempre di gran lunga superiori agli standard nazionali. Gli spettatori delle nostre attività su Pistoia sono passati da 26.500 (2011) a 27.200 (2016), con moltissimi giovani, grazie anche alle promozioni speciali che abbiamo attivato. Nonostante i contributi per i progetti con le scuole fossero azzerati (perché provenivano dalla Provincia), abbiamo mantenuto tutte le attività e le abbiamo pure potenziate con nuovi laboratori e collaborazioni, dandoci come priorità il rapporto con i giovani. Da un punto di vista economico i risultati sono altrettanto chiari. Innanzitutto i bilanci sono stati chiusi senza perdite. E sul fronte dei contributi pubblici i risultati sono stati superiori alle migliori aspettative. La Regione Toscana e il MiBACT hanno approfonditamente compreso il valore culturale del nostro progetto e lo hanno sostenuto con forza. In un periodo di tagli diffusi e dolorosi, i contributi della Regione sono passati progressivamente da euro 56.000 (2011/2012) a euro 150.000 (2015/2016), + 168%; il contributo del Mibact da euro 76.910 (2011/2012) a euro 198.345 (2015/2016), + 157%. Anche i contributi da sponsor privati sono quasi raddoppiati. Tutto ciò è stato provvidenziale per arginare l’enorme buco provocato dal recesso della Provincia a seguito della sua parziale soppressione. Facendo una breve cronistoria si può dire che in questi cinque anni tre sono stati i cambiamenti “epocali” per l’Associazione Teatrale Pistoiese. Il primo nel 2014 quando il Sindaco di Pistoia ha avuto l’idea tanto naturale quanto straordinaria di lasciare che l’ATP avesse la gestione complessiva della Scuola di musica e danza Mabellini, favorendo così un dialogo tra le arti e rafforzando la valenza educativa della nostra Associazione. I risultati sono evidenti. In molte nostre produzioni coinvolgiamo insegnanti e allievi della scuola, potenziamo le attività e le miglioriamo. Quest’anno la Scuola ha fatto il record assoluto di iscritti: 441. Il secondo risultato epocale è stato, nel 2015, il riconoscimento da parte del Mibact dell’ATP come “Centro di Produzione Teatrale”, obiettivo atteso da oltre 15 anni, che proietta la nostra associazione nella mappa nazionale dei grandi teatri, con un incremento annuale di oltre 100.000 euro, con ricadute immediate sulla città e il territorio circostante. Il terzo risultato salta agli occhi: il riconoscimento di Pistoia Capitale della Cultura 2017, per il raggiungimento del quale l’ATP ha avuto un ruolo determinante fin dall’ideazione del dossier propositivo. In relazione a tale traguardo essa ha ora un ruolo fondamentale e strategico. Tra pochi giorni inaugureremo il nuovo “Pistoia TEATRO Festival”, un progetto di grande qualità rivolto a tutti e diffuso in vari spazi della città. Dopo cinque anni l’ATP è molto cambiata. Gestisce la Scuola Mabellini, è Centro di Produzione, è protagonista nelle attività di Pistoia Capitale della Cultura 2017, ha incrementato le sue iniziative, ha mantenuto le stagioni dei teatri in provincia, con in più la gestione complessiva del Teatro Y. Montand. Ha contatti costanti con i maggiori teatri italiani e allo stesso tempo ha cambiato il rapporto con la città, aprendosi alle collaborazioni e diventando in pratica partner di tutti i progetti legati allo spettacolo dal vivo. In questi cinque anni, nonostante il lavoro sia sostanzialmente raddoppiato, siamo riusciti a mantenere pressoché inalterato il costo del personale, che si è dimostrato responsabile e appassionato, razionalizzando e organizzando al meglio tutte le attività. Questi cinque anni rappresentano la base necessaria per quello che in futuro dovrà essere un’operazione di consolidamento e di crescita, come si merita questa città”.


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