Mesenotizie la voce delle province

LAMPORECCHIO - Saletta dei Gonfaloni piena nel rinnovato Palazzo del Comune di Lamporecchio per il primo appuntamento del Festival Letterario 2024. Festival dedicato agli amanti della lettura che prevede quattro incontri fra gennaio e febbraio, promossi dall’amministrazione comunale, organizzato anche grazie al prezioso contributo del Circolo di lettura Italia Donati e che si è aperto con Simona Baldanzi, autrice del romanzo "Se tornano le rane", in cui la protagonista, a seguito di un licenziamento improvviso, è costretta, insieme a sua figlia Camilla, a passare l’estate dai genitori, tornando dunque nei luoghi dell’infanzia, mentre il suo compagno lavora distante. "Se tornano le rane" è un romanzo che dà voce alla classe lavoratrice e lo fa senza retorica, con le sue luci e ombre. Un filone narrativo, quello della Working Class che è in fase di espansione tra i lettori, con alcuni casi mediatici, tra cui un vero e proprio festival dedicato alla scrittura Working Class, di cui la Baldanzi è protagonista, e organizzato dal Collettivo di Fabbrica ex GKN insieme a numerose associazioni, proprio davanti alla ormai famosa fabbrica di Campi Bisenzio, con una prima edizione che ha fatto il giro dei social e dei media e la seconda edizione già in preparazione per aprile 2024. Il romanzo è stato presentato dalla Baldanzi (che, naturalmente, si è ben guardata dallo svelare il mistero delle rane) ed è stato discusso da numerosi interventi dei componenti del Circolo di lettura lamporecchiano. Molto apprezzato da chi l’ha letto, guarda dal punto di vista femminile e a larghi tratti di una bambina, le vicende familiari molto simili a quelle dei milioni di persone di cui non si parla mai e che, spesso, se casualmente si trovano sotto i riflettori, diffidano di chi dovrebbe raccontare la loro vita. D’altra parte, Simona, nata in una famiglia operaia, è una scrittrice con una sua riconoscibile fisionomia e coerenza militante, che si è imposta all’attenzione per essere arrivata finalista al Premio Campiello Giovani nel 1996, e successivamente con il romanzo Figlia di una vestaglia blu (Fazi, 2006, ristampato nel 2019 da Alegre nella collana Working class diretta da Alberto Prunetti). Scrive romanzi, reportage narrativi e inchieste, narrazioni della viandanza, ma interviene anche sui temi della politica. E conosce bene quel mondo di laoratori senza altri aggettivi. Non solo per esserci nata ma perché da anni lavora nei servizi Cgil nel territorio di Prato e provincia. Ivano Bechini


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