Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA - “L’elemento da cui è scaturita l’esigenza di convocare un’assemblea aperta ai cittadini e agli amministratori del nostro Comune- spiegano Laura del Bino e Andrea Brachi, rispettivamente segretaria Lega SPI Cgil ‘Ugo di Schiano’ e segretario generale del sindacato -è stata la denuncia di una mamma che si è presentata ai nostri sportelli con sua figlia ancora piccola, cinque anni, facendoci partecipi di una situazione di disagio che soffrono tutti i bambini e le loro famiglie (ma anche gli altri abitanti della zona) in relazione all’assoluto degrado in cui si trovano i giardini e anche gli altri luoghi di ritrovo nel quartiere delle Fornaci. Erba alta e non curata, giochi in pessimo stato, da cui spuntano chiodi e oggetti appuntiti e intorno rifiuti abbandonati. E potremmo continuare. I bambini più grandi vanno a giocare in Piazza Mandela, ma la scorsa settimana uno di loro è caduto sull’asfalto e si è rotto un braccio. Insomma, la situazione è divenuta insostenibile.
La notizia si è diffusa e altri abitanti e alcune associazioni di volontariato sono venuti da noi manifestando il loro disagio.
Ci teniamo a ricordare che è soprattutto grazie al presidio quotidiano delle associazioni presenti, fra cui il nostro Sindacato pensionati CGIL, che è stato possibile relazionarsi con i residenti, organizzando momenti di socializzazione, interscambio generazionale, contaminazione di culture. Questo lavoro sarebbe facilitato se l’Amministrazione comunale intervenisse per mantenere, anzi ripristinare il decoro di strade, piazze e giardini.
Siamo di fronte invece a uno scenario di degrado: giardini impraticabili, un teatro all’aperto inutilizzabile perché ormai nascosto da sterpi, il CUP senza spazi adeguati con le persone costrette ad attendere all'esterno in qualsiasi situazione atmosferica. Come se questo non bastasse, il centro per la consegna degli ausili per i disabili e i non autosufficienti è stato spostato dal viale Matteotti in una specie di scantinato nel quartiere senza adeguata segnaletica. E ancora: la via d'accesso per l'associazione “Voglia di Vivere” è interdetta alle auto che trasportavano le persone malate; piazza Mandela non è mai decollata come centro di aggregazione e il mercato del giovedì mattina conta solo 4 banchi. Insomma un quartiere abbandonato a se stesso, se non fosse per il lavoro dei volontari”.


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