Pubblicato il 23 aprile, 2023
Pescia - Al Sacrario dei Caduti, in piazza Mazzini, ai piedi del palazzo comunale, è stata inaugurata la lapide che il circolo Arci Agorà di Pietrabuona ha voluto realizzare per ricordare Ester Servi e Fortunato Della Riccia, gli ultimi due deportati dalla Provincia di Pistoia ad Auschwitz, da cui non sono mai tornati.
I due coniugi, 51 anni lei, 60 lui, erano titolari di un negozio di tessuti a Firenze, ma con la promulgazione delle Leggi Razziali, nel 1938, perdettero tutto, e sfollarono, assieme alle tre figlie Micol, Miriam e Lea, a Pescia, dove possedevano un podere in Valleriana e un appartamento nella zona del Duomo, in via dei Marchi.
In quegli anni, per sopravvivere, era necessario essere titolari di tessere annonarie, grazie alle quali potevano essere acquistati generi alimentari e tutti i beni di prima necessità; tessere, però, che ai cittadini ebrei erano negate.
Per questo Fortunato rivolse a un conoscente pesciatino, che gli aveva promesso di procurargliene di falsificate; promessa che, però, non mantenne mai: e all’ennesimo sollecito, rispose ai due sfortunati coniugi “tanto ne avete più bisogno, domani vengono a prendervi”.
Così fu: l’indomani, all’appartamento in via dei Marchi, si presentarono gli agenti della polizia fascista; in casa c’erano solo i due genitori e Miriam, che però stava uscendo e riuscì a salvarsi dall’arresto convincendo i poliziotti di essere un’amica delle figlie.
Lei si salvò, assieme alle sorelle, trovando rifugio dalla coppia di fattori che seguivano il podere del padre, Amina Nuget e Umberto Natali, che per questo, in seguito, vennero insigniti del titolo di ‘Giusti fra le Nazioni’ dal governo di Israele.
Ester e Fortunato vennero tradotti in carcere, lui a Pistoia, lei a Firenze; era il 18 aprile 1944, qualche giorno dopo entrambi vennero spostati nel campo di concentramento di Fossoli, dove il 16 maggio vennero caricati su un carro bestiame e deportati ad Auschwitz, dove arrivarono il 23 maggio, una settimana dopo, e da cui non sono mai più tornati.
Furono gli ultimi due, in ordine di tempo, a essere gettati nei campi di sterminio dalla Valdinievole, zona da cui, fra il 1943 e il 1944, 56 persone di origine ebrea vennero arrestate e portate a Buchenwald, Mathausen e Auschwitz; di queste solo tre sono sopravvissute.
La targa è stata realizzata dal circolo con il patrocinio del Comune di Pescia, il contributo del negozio Coop e la collaborazione con l'Istituto Sismondi Pacinotti, in particolare delle classi serali del professor Antonio Cavotta, ed è stata scolpita da Raffaello Bisordi,
Alla cerimonia hanno preso parte i responsabili del circolo Agora, il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, l’assessore del Comune di Uzzano Silvia Franchi, il professor Cavotta, a rappresentare anche i dirigenti del SIsmondi Pacinotti, prima Tiziano Nincheri, con cui il progetto era nato, poi Oria Mechelli, con cui si è concluso, e la figlia di Umberto Natali e Amina Nuget, Franca Natali, oltre a rappresentanze di Anpi, forze dell’ordine e associazioni ex combattenti.