Pubblicato il 28 novembre, 2024
TOSCANA - "Vogliamo dare un sostegno economico alle famiglie in difficoltà nel pagamento delle bollette del riscaldamento e della luce, valorizzando l'utilizzo delle energie rinnovabili. La legge approvata oggi rappresenta un sistema innovativo con cui la Regione Toscana risponde ai problemi dei cittadini, erogando un bonus da 150 euro per chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro, finanziato grazie alle energie rinnovabili." Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Marco Niccolai, membro della Commissione Sviluppo Economico, commentando con soddisfazione il voto favorevole dell'assemblea legislativa toscana con il quale è stata varata la legge "Misure per il contrasto alla povertà energetica", con il supporto dei voti del Partito Democratico e del M5S.
La misura è volta ad aiutare chi si trova in difficoltà nel sostenere le spese per riscaldamento, raffrescamento ed energia elettrica: "Secondo l'Osservatorio Sociale Regionale, come abbiamo avuto modo di constatare durante le audizioni propedeutiche alla redazione del testo – spiega Niccolai, Membro della Commissione sviluppo economico che ha esaminato la proposta pervenuta dalla Giunta Regionale – in Toscana oltre il 20% delle famiglie vive in condizioni di 'povertà energetica', circa 200mila persone. Di queste, il 5,5% si trova in una situazione particolarmente grave. A ciò si aggiunge l'impatto degli aumenti del costo dell'energia, che tra il 2020 e il 2022 hanno registrato un rincaro del 142%. Di fronte a una situazione in cui molti non accendono il riscaldamento perché non possono permettersi di pagarlo, la Toscana predisporrà l'erogazione di un sussidio annuale di 150 euro per chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro, previa presentazione della bolletta."
Il meccanismo, spiega Niccolai, "prevede che, grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili da parte di enti pubblici (Comuni, RSA e Aziende Sanitarie) che ricevono finanziamenti europei per l'installazione di questi impianti, l'energia prodotta e non utilizzata possa essere impiegata per incrementare un Fondo di solidarietà specifico. Questa energia prodotta ma non auto-consumata, infatti, viene reimmessa nella rete elettrica generando un credito presso il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Noi chiederemo a questi soggetti pubblici di rinunciare a tali crediti per alimentare il Fondo della Regione dedicato esclusivamente al contrasto della povertà energetica".
"Così facendo – conclude Niccolai – le risorse accumulate grazie alle fonti rinnovabili, realizzate con contributi pubblici, potranno essere utilizzate per aiutare chi è in difficoltà. È un sistema innovativo, ispirato a esperienze analoghe a livello nazionale, che coniuga la promozione della sostenibilità ambientale con un beneficio diretto per combattere la povertà"