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QUARRATA - Sabato 14 Giugno si è tenuta l’inaugurazione ufficiale, alla presenza delle Istituzioni e delle Autorità Civili e Militari, dei giardini della Villa Medicea La Magia, sancendo di fatto la riapertura completa di tutto il complesso monumentale patrimonio UNESCO.
Alla presenza del Sindaco di Quarrata Gabriele Romiti, del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’architetto Marco Pellegrini, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, il giardino à parterres di Villa La Magia è stato riaperto ufficialmente: si tratta dell’ultimo tassello di un sapiente e minuzioso restauro, durato 22 mesi, che ha interessato il complesso monumentale patrimonio UNESCO in tutte le sue parti.

Il complesso monumentale della Villa Medicea La Magia è stato restaurato grazie a un intervento di 2 milioni e 382mila Euro finanziato per 2 milioni di Euro dall’Unione Europea grazie ai fondi Next Generation EU (PNRR) e per la quota restante da parte del Comune di Quarrata.
L’opera di Daniel Buren Muri Fontane a 3 colori per un esagono, opera in situ collocata nel parco della Villa è stata invece restaurata grazie a un contributo di Fondazione CariPt e Comune di Quarrata in occasione della mostra Daniel Buren: Fare, Disfare, Rifare realizzata dalla Fondazione Pistoia Musei e in corso fino a Luglio 2025.

Ad illustrare gli interventi di restauro che hanno interessato Villa La Magia sono stati l’architetto Francesco Tronci, responsabile unico del progetto di restauro della Villa per il Comune di Quarrata, il dottor Luca Ghezzi, progettista dell’intervento di restauro del giardino romantico e di quello à parterres e la dottoressa Lidia Gallucci, restauratrice delle opere lapidee del complesso monumentale.

I lavori del complesso de La Magia sono iniziati a Gennaio 2023 e si sono conclusi a Dicembre 2024.
Ventidue mesi di sapienti e minuziosi lavori di restauro che hanno coinvolto diciassette aziende diverse, interessando il complesso monumentale in tutte le sue parti, compreso il giardino romantico e quello à parterres, il viale di accesso e la relativa illuminazione, le sculture e le componenti lapidee del giardino, le fontane e la vasca del lago.

Particolare attenzione è stata riservata al verde storico con nuove piantumazioni che hanno consentito di reimpiantare alcune specie tipiche delle ville medicee della Toscana, scomparse dalla Magia negli ultimi decenni, tra le quali agrumi, alberi da frutto, bulbose e rose.
Il restauro del verde storico sia in corrispondenza del giardino romantico che del giardino à parterres, ha comportato anche la realizzazione di nuovi impianti di irrigazione e di illuminazione a led. In particolare il giardino romantico è stato completamente ridefinito per quanto riguarda il disegno dei vialetti, delle aiuole e delle siepi.

Per quanto riguarda le strutture architettoniche che caratterizzano Villa La Magia sono stati effettuati lavori di restauro suddividendo tutto il complesso monumentale in cinque diversi lotti funzionali: portale monumentale di accesso al parco e relative componenti decorative; cappella in stile neogotico del giardino romantico e del muro di contenimento nel giardino à parterres; componenti lapidee e delle sculture presenti nel parco e rifunzionalizzazione impiantistica delle fontane e delle componenti idrauliche storiche; verde storico del giardino à parterres e del giardino romantico comprensivo della realizzazione di impianti di irrigazione e di illuminazione a led ed interventi sulle alberature monumentali; sistemazione stradale e illuminazione di alcuni percorsi del parco e realizzazione di opere complementari.
DICHIARAZIONI:

Gabriele Romiti, Sindaco di Quarrata:

“Un restauro complesso, per il quale ringrazio la preziosa collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, finalizzato alla tutela, al recupero e alla valorizzazione di un patrimonio a disposizione di tutta la comunità di Quarrata e non solo, che l’Amministrazione Comunale ha il dovere di conservare e tutelare per il bene di tutti quanti. Stiamo lavorando per consentire di vivere e di usufruire Villa La Magia sempre di più, tutti i giorni dell’anno, sia all’interno che all’esterno di questo straordinario complesso monumentale da oggi tornato al pieno splendore”.

Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana:

Marco Pellegrini, Soprintendenza Archeologia, belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato:

“I finanziamenti statali con fondi del PNRR rappresentano un’occasione unica per valorizzare il nostro patrimonio culturale, e il restauro dei giardini storici ne è un esempio emblematico. Questo importante risultato è il frutto di una visione condivisa e di una collaborazione virtuosa tra enti pubblici, istituzioni culturali e amministrazioni locali. Le sinergie messe in campo hanno permesso non solo di recuperare luoghi di straordinaria bellezza e valore storico, ma anche di restituirli alla comunità in una chiave contemporanea e sostenibile. È la dimostrazione concreta di come il PNRR possa essere motore di rigenerazione culturale e territoriale.”


NOTIZIE STORICHE

Dal gennaio 2000 il Comune di Quarrata è proprietario del complesso monumentale della Villa Medicea La Magia.
L’insediamento originario della villa va fatto risalire al 1320, anno in cui Vinciguerra Panciatichi fece edificare il primo torrione con funzione difensiva per le lotte che intercorrevano tra la famiglia Panciatichi e la famiglia Cancellieri.
Il 26 novembre 1583 la proprietà, che nel corso dei secoli, da casa torre, grazie all’acquisto di case e poderi, aveva assunto un carattere residenziale, fu acquistata da Francesco I dei Medici che proprio in quegli anni stava proseguendo il piano paterno di espansione territoriale delle proprietà private.
Villa La Magia rappresentava un presidio sulle pendici del Montalbano che rafforzava il potere della casa Medicea. Lungo la dorsale appenninica si trovano infatti tre proprietà medicee: la villa di Poggio a Caiano, la villa di Artimino e, appunto, La Magia. In particolare il Barco Reale, la riserva di caccia realizzata per volere dei Medici, circondata da 50 chilometri di mura, di cui rimangono alcune tracce sul Montalbano, aveva una porta che si affacciava sulle proprietà de La Magia.
Il periodo di massimo splendore della villa risale alla fine del 1500 (1585-1587) quando Bernardo Buontalenti elaborò il progetto di ristrutturazione della villa e il progetto di realizzazione di un lago artificiale.
Il 27 maggio del 1645 Pandolfo Attavanti ottenne il consenso da Ferdinando II dei Medici per l’acquisto della fattoria de La Magia, ed è proprio con la proprietà della famiglia Attavanti che, all’inizio del Settecento, la villa subisce forse il più importante intervento di ristrutturazione della sua storia. Questi interventi riguardano in particolare la realizzazione dello scalone monumentale e la definizione del cortile interno. Nel Settecento inizia la costruzione delle limonaie di ponente e di levante e, dopo l’acquisizione della villa da parte della famiglia Amati Cellesi, l’ampliamento delle stesse limonaie e l’edificazione di una nuova scuderia. Tutti gli annessi di Villa La Magia sono stati completati in questo periodo.
La villa rimane di proprietà della famiglia Amati Cellesi fino all’anno 2000, anno in cui il Comune di Quarrata l’acquista. Con la proprietà pubblica inizia un periodo di restauri e manutenzioni ma anche di nuova creatività. Dal 2005 si realizza il progetto Genius loci, lo spirito del luogo che vedrà protagonisti, con la realizzazione di opere pensate appositamente per gli spazi della Magia, alcuni dei maggiori artisti contemporanei, quali Fabrizio Corneli, Anne e Patrick Poirier, Nagasawa, Marco Bagnoli, Maurizio Nannucci, Daniel Buren. Le installazioni di arte ambientale realizzate dagli artisti in situ sono una delle particolarità della villa che le hanno permesso di far parte dal 2013 del sito seriale “Ville e giardini medicei della Toscana”, inscritto dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale. Un riconoscimento importantissimo, forse il più importante riconoscimento per un bene ed un’istituzione culturale, che ha dato nuovi impulsi per la tutela e la promozione continua del bene.
Nel corso del 2022, il Comune di Quarrata ha partecipato, predisponendo un progetto di restauro, al bando del Ministero della Cultura per la valorizzazione di parchi e giardini storici, bando da finanziare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Con decreto del Ministro della Cultura è stata stabilita l’assegnazione al Comune di Quarrata, e di conseguenza alla realizzazione del progetto presentato, di un contributo complessivo di 2 milioni di euro. Questo importante finanziamento ha permesso di concludere il restauro del giardino e di alcune delle sue pertinenze. Ultimato anche il restauro del cortile interno della villa che mostra ora una rinnovata veste che ripristina i colori e i decori originari.
La villa è aperta al pubblico, tutti i giorni, per gruppi, su prenotazione, e tutte le domeniche alle ore 16, anche senza prenotazione, per i singoli visitatori. Il percorso di visita si snoda attraverso le varie collezioni ed i vari ambienti, alcuni dei quali ancora arredati con i mobili risalenti all’ultima proprietà privata. In particolare, la villa si distingue per la ricchezza delle decorazioni interne e la presenza di un ciclo di affreschi straordinario. Fra i vari artisti spicca una delle personalità più importanti del Settecento toscano: Giovanni Domenico Ferretti. Altri percorsi riguardano l’arte contemporanea, con la visita alle sale che ospitano le opere di Agenore Fabbri e Alfredo Fabbri, le opere della collezione Lo spirito del luogo, sopra ricordata, la grande sala della tinaia che accoglie i personaggi di Giuseppe Gavazzi. Le sale al piano terra della villa raccolgono una collezione di abiti dell’inizio del Novecento realizzati con la tecnica del filet, e una mostra di fotografie di Lucia Baldini che interpreta con le sue foto gli abiti stessi.
Oltre alle visite rivolte ad un pubblico adulto, è possibile effettuare anche dei laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. I laboratori sono incentrati sui linguaggi dell’arte e sulla sensibilizzazione al valore dei beni culturali. Ogni percorso, adattato alla età degli interlocutori, prevede momenti di lettura animata, per i più piccoli, laboratori artistici manuali, per gli alunni delle scuole elementari, proiezioni video e ascolto di musica, per gli allievi più grandi, sempre prevedendo un ruolo attivo degli studenti.
Intorno alla villa si possono percorrere ettari di parco, di bosco, di sentieri, inseguire le orme dei volatili di passo, osservare le diverse specie di alberi e le caratteristiche orchidee selvatiche. Fermarsi infine dentro l’opera di Daniel Buren ed osservare la meraviglia dei quadri naturali del paesaggio toscano.
All’interno del complesso vengono infine organizzati anche spettacoli e concerti, sia nel salone affrescato che, all’esterno, nella grande area del Prato dei Ciclamini; in questi due contenitori d’eccezione si sono esibiti, nel corso degli anni, grandi personalità della musica internazionale. I musicisti arrivato alla Magia e dicono tutti la stessa cosa: si chiama La Magia, e solo a vederla si capisce il perché. Basta spostare l’accento e diventa magìa.
La possibilità di visitare il complesso monumentale de La Magia si configura quindi come un’esperienza unica, nella quale poter apprezzare le peculiarità storiche, le originalità architettoniche, le idee artistiche e la spontaneità dell’ambiente. Un circuito di bellezza, forse non molto conosciuto ma, una volta scoperto, molto amato.


APPROFONDIMENTI


SCULTURA DELLA “VENERE CON AMORINO”, GIARDINO ROMANTICO
Il giardino romantico, progettato da Giulio Giuseppe Amati, che si estende adiacente all’ala est della villa, è caratterizzato da piccoli sentieri ombreggiati da allori, cipressi e lecci.
Nel giardino si trova una grotta circondata da varie specie arboree.
Al centro è collocata una scultura marmorea raffigurante una figura femminile nuda con ai piedi un putto, presumibilmente identificata come “Venere con Amorino”.
Quest’opera è parte di un insieme di venti statue acquistate nel 1794 da Giulio Giuseppe Amati per arricchire il giardino romantico. Proviene dalla Villa di Spicchio ed era di proprietà del principe G. Rospigliosi. Già al momento dell’acquisizione, le statue presentavano un grave stato di frammentazione, con parti mancanti e inserimenti di epoche diverse, come documentato dalla descrizione storica che le definiva “𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑟𝑜𝑡𝑡𝑒 𝑒𝑑 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑖𝑛𝑎𝑡𝑒”.
Accanto alla scultura è presente Ascolta il Flauto di canna, opera di Marco Bagnoli (2007) facente parte della collezione permanente Lo spirito del luogo.

SCULTURA DEL “FAUNO”, CORTILE INTERNO

Tra la fine del '600 e l’inizio del '700, la villa e le sue pertinenze hanno subito interventi significativi, inclusa la sistemazione del cortile interno. In questo periodo, vennero messe in risalto le colonne che anticamente sostenevano il loggiato affacciato sul lato ovest del cortile. Al centro del cortile fu collocata una fontana con vasca, adornata da una scultura marmorea con giochi d’acqua.
Nel contratto d’acquisto stipulato dal notaio fiorentino Ser Giuseppe Vinci il 25 giugno 1766, viene spesso menzionata una stima redatta in precedenza. Questa stima descrive la tenuta come costituita da un “𝑝𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑢𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑙𝑙𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑖𝑙𝑒, 𝑝𝑜𝑧𝑧𝑜 𝑒 𝑣𝑎𝑠𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜 (...)”
La scultura del cortile centrale raffigura molto probabilmente un fauno. Inizialmente identificata come Dioniso o Ercole, un’osservazione più attenta rivela dettagli distintivi che suggeriscono una diversa interpretazione. Le orecchie appuntite, la sacca (otre), la presenza della coda, la pelle di capra e il contesto decorativo della fontana sono elementi infatti che risultano più coerenti con l’iconografia di un fauno rispetto a quella di Ercole o Dioniso. Il cortile centrale di Villa La Magia è impreziosito dall'opera di Maurizio Nannucci (2009) Anthology Two, facente parte della collezione permanente Lo spirito del luogo.

CAPPELLA NEOGOTICA

La piccola cappella, di struttura neogotica, intitolata a santa Verdiana, si trova nel giardino romantico. Sul finire del '700 Giulio Giuseppe Amati fece edificare la cappella che sostituì il seicentesco oratorio fatto costruire dagli Attavanti. E' stata interamente restaurata ripristinando i colori originali dell’intonaco, ovvero una colorazione rosso/aranciato, ridipinto nel corso degli anni in giallo, come avvenuto del resto anche per la Villa e per gli altri annessi. L’intervento ha previsto anche il restauro completo di tutti gli infissi lignei (le 4 finestre delle facciate laterali più il portone d’ingresso) oltre alla vetrata circolare sopra il portone. La lunetta semicircolare sopra il portale d’ingresso contiene lo stemma della famiglia Amati Cellesi. Si suppone che tale decorazione sia successiva alla metà dell’800 (nel 1853 Giovanni Tommaso, ultimo discendente degli Amati, nomina suo erede Giulio di Luigi Cellesi, con l'obbligo di assumere il doppio cognome). Grazie al restauro sono state mantenute anche le travi principali in legno risalenti al 1860.

PORTALE MONUMENTALE

Il progetto iniziale di restauro del portale monumentale in via Vecchia Fiorentina prevedeva il mantenimento del paramento in laterizio a vista, immagine peraltro consolidata nel corso di tutto il '900. Tuttavia in fase di esecuzione dei lavori, sono emerse in più punti, soprattutto nella parte sommitale, tracce di scialbature e intonaco dipinti, che testimoniano che il portale in origine era intonacato e dipinto. Il busto in marmo bianco (XVIII sec.) in alto raffigura presumibilmente il cavaliere Giulio Giuseppe Amati Cellesi, promotore della risistemazione della parte est del parco. La scultura di sinistra è di epoca romana (III sec. d.C.): un piccolo fiore scolpito sul braccio destro potrebbe far pensare a “Flora”, sacerdotessa di Cerere e dea della fioritura delle piante. La scultura di destra rappresenta una figura femminile con veste panneggiata (probabilmente Cerere) ma mancano gli attributi di riferimento per l'identificazione iconografica certa dell'opera.

SCULTURA DEL LEONE MEDICEO

In fase di restauro del giardino romantico attorno alla Villa, in seguito al taglio della vegetazione infestante, si è avuto modo di riportare alla luce il tratto terminale del muro che separa il giardino romantico dal giardino à parterres. Sulla sommità del muro è stata rinvenuta una scultura in pietra raffigurante un Leone Mediceo, che era rimasta avvolta dal verde e che versava in un profondo stato di degrado. Si tratta di una scultura in arenaria che sembra essere l’opera scultorea più antica della Villa (fatta eccezione per le sculture di epoca romana del Portale Monumentale). Il leone della Magia presenta tratti caratteristici del corpo comuni ad un leone dello scultore Romolo Ferrucci del Tadda (1544-1621) presente nel Giardino di Boboli, ma non è per il momento possibile indicare la stessa mano scultorea.

GIARDINO A PARTERRES

Villa La Magia è stata dotata del giardino à parterres entro i primi decenni del '700 da Amerigo, esponente di spicco della famiglia Attavanti, che divenne proprietaria della Magia attorno alla metà del '600. Il giardino, realizzato su un piano più basso rispetto a quello su cui poggia la villa, è caratterizzato da una fontana circolare centrale e da aiuole che ripartiscono geometricamente il terreno; tra queste sono inserite delle pietre murate che nella bella stagione accolgono le conche con le piante di limoni, in inverno riposte nelle limonaie.
Intorno alla metà del 1700 gli agrumi erano coltivati non solo in vaso, ma anche disposti a formare due "boschetti" addossati al muro che delimita il lato nord del giardino, e nelle aiuole si coltivavano fiori e piante di vario tipo: garofani, gelsomini, mughetti, violette, iris, camelie, ecc. Tuttavia, al giardino sarà conferito quell’aspetto che ancora oggi possiamo ammirare, soltanto dopo l’acquisto di tutta la proprietà da parte di Giulio Giuseppe Amati. Nell’ultimo decennio del '700 il nobile pistoiese fece costruire la limonaia che delimita il lato orientale del giardino, in corrispondenza di quella costruita in precedenza dalla famiglia Attavanti.

LE FONTANE

Sia la fontana del cortile centrale che quella del giardino à parterres sono state oggetto di minuziosi lavori di restauro. Nel contratto di acquisto della Villa stipulato dal notaio fiorentino Ser Giuseppe Vinci il 25 giugno 1766, la tenuta viene descritta come costituita da un “𝑝𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑢𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑙𝑙𝑎, 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑖𝑙𝑒, 𝑝𝑜𝑧𝑧𝑜 𝑒 𝑣𝑎𝑠𝑐𝑎 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜 (...)”. Proprio la fontana del cortile centrale che ad oggi ospita la statua di un fauno, anticamente ospitava anche un gruppo scultoreo di Tritoni ad oggi collocati nel giardino antistante l'ingresso della Villa. La fontana del giardino à parterres, con le due limonaie ai lati, è caratterizzata da una pianta circolare realizzata in pietra serena, tipica dell'architettura toscana. Al centro si erge una decorazione ispirata a foglie d’acanto le cui forme curve e dettagliate mostrano l'influenza di stili classici.


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