Mesenotizie la voce delle province

PISTOIA – Per verificare lo stato della contaminazione da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) nelle acque potabili italiane, nei mesi di settembre e ottobre 2024 Greenpeace Italia ha condotto un’indagine indipendente durante la quale ha prelevato 260 campioni in 235 comuni italiani di tutte le Regioni e le Province autonome. Le analisi, condotte da un laboratorio indipendente e certificato, hanno determinato dei risultati allarmanti per la piana pistoiese come ha sottolineato la segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista. “I dati forniti da Greenpeace – si legge nella nota diffusa dal partito di Rifondazione comunista e dal circolo della piana pistoiese - grazie alla sua campagna di rilevamento autonomo e al contributo – in Toscana - della Rete “Zero PFAS Toscana”, ci dicono che anche in provincia di Pistoia e in particolare i Comuni di Montale e Agliana soffrono seriamente di inquinamento da PFAS. Ma cosa sono questi inquinanti definiti “eterni”? I PFAS sono appunto molecole chimiche create nei laboratori industriali e usate nei processi industriali. Impossibili da degradare, i PFAS si accumulano nel nostro organismo per anni e permangono nell’ambiente per secoli. Le tracce di questi derivati del fluoro sono state trovate nell’acqua potabile che arriva in tutte le case. I dati peggiori sono rilevati a Montale (3° comune nella brutta classifica toscana) e Agliana (14° comune). Stranamente, di questi PFAS fino a ieri, fino alla campagna di Greenpeace, nessuno ne aveva parlato; anzi, la loro storia è oscura. Oscura perché la storia di queste sostanze è disseminata di bugie, dati taciuti e insabbiati per decenni dalle multinazionali produttrici degli inquinanti eterni, oltre al silenzio colpevole e l’intervento tardivo delle istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica. Solo dopo che numerosi Comuni toscani hanno visto approvare mozioni e Ordini del Giorno nati a seguito di una campagna della Rete “Zero PFAS Toscana”, che sollecitano interventi della Regione e degli organi nazionali si comincia a parlarne. E’ evidente che i vari processi di potabilizzazione classici dell’acqua non bastano più e che le falde soffrono di inquinanti prodotti da un modello di sviluppo ormai insostenibile dalla salute dei cittadini. Ma, adesso, visto che anche i Comuni di Agliana e Montale hanno approvato quelle mozioni (sostenute anche da Rifondazione Comunista), le amministrazioni comunali devono, per tutelare la salute dei propri cittadini, promuovere quanto avevano garantito di fare: azioni di contrasto a questi inquinanti che, anche se rimarranno per lunghissimo tempo, possono essere eliminati almeno come produzione e commercio da qui in avanti. La salute prima di tutto!”.


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