Mesenotizie la voce delle province

PRATO - Non si fermano i controlli, svolti dai Carabinieri Forestale nelle province di Pistoia e Prato, per la prevenzione dei fenomeni legati al dissesto idrogeologico, a fronte degli eventi catastrofici avvenuti nel Novembre 2023. Nei giorni scorsi, a seguito delle intense precipitazioni, numerosi sono stati infatti gli interventi posti in essere dai militari, per il verificarsi di smottamenti, frane, occlusioni e chiusura di tratti di viabilità.
Ancora una volta, si mostra evidente, come la mancanza di un’adeguata pianificazione territoriale e della relativa attività di controllo, siano tra i fattori che maggiormente rilevano per dette problematiche.
Difatti, se da un lato, nel nostro Paese, in 50 anni, si è registrato un notevole incremento delle risorse forestali, oggi stimate in quasi 11 milioni di ettari, dall’altro vi è stato lo spopolamento delle aree rurali e montane, che ha ridotto drasticamente la gestione attiva dei boschi, marginalizzando il comparto ed il contesto territoriale di riferimento.
La mancanza di presidio, condizione, quest’ultima, indispensabile per assolvere ad una costante e capillare manutenzione delle zone boscate, di quelle agricole, di quelle destinate all’allevamento intensivo e di tutto ciò che ad esse attiene, come i sentieri, le scarpate, i muretti a secco, le sorgenti e l’efficienza della viabilità interpoderale, porta ad accrescere i rischi idrogeologici, nonché alla perdita di consolidati valori e tradizioni proprie della cultura di montagna.
Di non minor incidenza, poi, sono i fenomeni di urbanizzazione, di realizzazione di complessi industriali o artigianali, ed in generale i fenomeni accentuati di antropizzazione, che hanno caratterizzato l’ultimo cinquantennio, andando anch’essi a contribuire alla destabilizzazione degli assetti naturali di molti torrenti e aste fluviali.
Resta alta, pertanto, l’attenzione dei Carabinieri Forestale, con lo scopo di vigilare sull’applicazione del vincolo idrogeologico, istituito dalla legge Serpieri, così da ridurre i potenziali pericoli derivanti da frane, alluvioni e smottamenti, che per la tutela del territorio e dell’ ambiente da attacchi speculativi di tipo urbanistico-edilizio.



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