Pubblicato il 09/02/2025 12:30
TOSCANA - Avviare un’attività imprenditoriale oggi è un'impresa difficile soprattutto se si parte con il piede sbagliato; significa assumersi non solo la responsabilità di generare valore, ma anche l’onere di gestire i rischi che inevitabilmente accompagnano l’impresa. La scelta della forma giuridica non è mai neutrale: essa incide sulla capacità di crescere, sull’accesso al credito e, soprattutto, sul grado di esposizione del patrimonio personale dell’imprenditore.
LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI IMPRESA
1. Ditta individuale
Rappresenta la forma più semplice per iniziare un’attività. L’imprenditore e l’impresa coincidono: ne consegue che i debiti contratti dall’attività si riflettono direttamente sul patrimonio personale.
Pro: costi di avvio e gestione contenuti, iter burocratico semplificato.
Contro: responsabilità illimitata, esposizione totale del patrimonio familiare.
2. Società di persone (S.n.c. – Sas)
Basate sulla fiducia reciproca dei soci, prevedono una responsabilità illimitata e solidale (salvo eccezioni per i soci accomandanti nelle Sas).
Pro: maggiori risorse e competenze rispetto alla ditta individuale.
Contro: rischi patrimoniali estesi ai soci, conflitti nella gestione interna.
3. Società di capitali (S.r.l. – S.p.A.)
La responsabilità è limitata al capitale conferito. È la forma preferita per chi desidera proteggere il proprio patrimonio personale e accrescere la credibilità verso istituti di credito e investitori.
Pro: tutela patrimoniale, possibilità di attrarre capitali, continuità aziendale.
Contro: costi di gestione più elevati, obblighi contabili e fiscali complessi.
4. Società cooperative
Strutture mutualistiche nate per soddisfare bisogni collettivi. La responsabilità è generalmente limitata, ma la gestione collegiale può creare inefficienze.
TUTELA DEL PATRIMONIO PERSONALE
La protezione dei beni personali è un tema centrale per chi intraprende un’attività. Alcuni strumenti societari possono offrire garanzie aggiuntive:
Società semplice
Pur non potendo esercitare attività commerciale, è spesso utilizzata come veicolo di gestione patrimoniale (immobiliare o finanziaria). Permette di separare formalmente il patrimonio dell’imprenditore da quello dell’impresa, garantendo una maggiore protezione familiare.
Holding
Le holding di partecipazione consentono di creare una struttura a “capogruppo”, separando la gestione del business operativo dalla gestione patrimoniale. In questo modo i rischi dell’attività quotidiana non incidono direttamente sul patrimonio accumulato nella holding.
Trust e patti di famiglia
Sebbene non siano società, rappresentano strumenti giuridici complementari per preservare e trasmettere il patrimonio in un’ottica di continuità generazionale.
I RISCHI PIÙ ELEVATI PER LE IMPRESE
Rischi finanziari: insolvenze dei clienti, difficoltà di accesso al credito, esposizione ai tassi di interesse.
Rischi normativi: mutamenti legislativi, oneri fiscali eccessivi, compliance sempre più stringente.
Rischi di mercato: volatilità della domanda, globalizzazione, innovazione tecnologica che rende obsoleti i modelli di business.
Rischi operativi: inefficienze organizzative, carenze di competenze manageriali, conflittualità tra soci.
Rischi reputazionali: perdita di credibilità verso clienti, fornitori e stakeholder.
IL SUPPORTO DEI PROFESSIONISTI
Accanto alla scelta della forma giuridica e agli strumenti di tutela patrimoniale, è fondamentale che l’imprenditore non affronti da solo la complessità del mondo fiscale e societario. Affidarsi a professionisti qualificati è spesso la differenza tra un’impresa fragile e un’impresa solida.
In primis, i commercialisti rappresentano una guida indispensabile nella gestione contabile, fiscale e finanziaria dell’attività. Accanto a loro, l’intervento di consulenti esterni specializzati – come tributaristi, fiscalisti o anche figure innovative come i Consulenti specializzati in pianificazione fiscale – può offrire soluzioni mirate per prevenire rischi, ottimizzare la fiscalità e garantire una strategia sostenibile nel tempo.
In un contesto normativo in continua evoluzione, la consulenza di esperti non è un costo, ma un investimento: significa dotarsi degli strumenti necessari per proteggere l’impresa e preservare il patrimonio personale e familiare.
CONCLUSIONE
Fare impresa significa accettare il rischio come elemento fisiologico. Tuttavia, la scelta della forma giuridica, una corretta pianificazione patrimoniale e l’adozione di strumenti di protezione adeguati consentono di ridurre l’esposizione e garantire continuità all’attività.
Un imprenditore consapevole non elimina il rischio, ma lo governa: trasforma la fragilità in resilienza e l’incertezza in opportunità di crescita.
(Articolo redatto da Massimo Gervasi, Referente Partite Iva Nazionali PIN Toscana e Daniele Pigoni, Consulente fiscale)
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