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Categoria: Toscana

AREZZO - E la prima volta che un tribunale sentenzia che gli interessi fiscali sono errati.
Per l'aretino Massimo Gervasi dopo questa sentenza potrebbero saltare migliaia di pignoramenti esattoriali .

Ce ne parla Massimo Gervasi, referente di PIN - Partita IVA Nazionali per la Regione Toscana:
"Una decisione storica del Tribunale cambia il panorama per le partite IVA italiane. Con la sentenza n. 730/2025, il tribunale ha annullato un pignoramento fiscale da oltre 400mila euro a carico di una società, riconoscendo come illegittimi gli interessi applicati dall’Agenzia della Riscossione."

Secondo il tribunale, l’ente di riscossione aveva calcolato gli interessi su contributi previdenziali utilizzando criteri errati, non conformi alla disciplina specifica prevista per i debiti previdenziali dall’articolo 116 della legge n. 388/2000. La sentenza stabilisce quindi che tali interessi non potevano essere applicati in via ordinaria, determinando così l’annullamento del pignoramento.

"Una vittoria per tutte le partite IVA", acclama il Presidente di PIN Cavalier Antonio Sorrento:
"Il caso specifico diventa un precedente nazionale: dimostra che anche le imprese e i professionisti più piccoli possono contestare atti di riscossione quando questi violano norme specifiche. La sentenza offre un punto di riferimento per migliaia di contribuenti che fino a oggi hanno subito interessi applicati in modo illegittimo, aprendo la strada a future impugnazioni."

Interviene anche il referente di PIN per PISA e VALDERA Raffaele Saviano:
“La decisione del Tribunale rappresenta un riscatto per le partite IVA italiane. L'eccellente lavoro dell'avv Matteo Sances, Coordinatore del CTS PIN, che ha assistito in giudizio la Società in causa, non ha portato solo alla vittoria di una Società, esso rappresenta un messaggio chiaro: la giustizia può correggere errori e restituire dignità ai professionisti”.

La pronuncia del Tribunale di Lecce conferma due aspetti fondamentali:
1. I debiti previdenziali seguono un regime specifico, diverso dalle imposte ordinarie, e l’applicazione di interessi ordinari è illegittima.
2. Le partite IVA possono tutelarsi efficacemente attraverso contestazioni legali mirate, sostenute da associazioni come PIN.

Questa sentenza, oltre a garantire un sollievo economico immediato, rappresenta un messaggio simbolico e pratico: i professionisti italiani possono finalmente guardare al futuro con fiducia, consapevoli che il sistema può essere corretto quando agiscono in modo organizzato e determinato.

Conclude GERVASI:
"Il caso del tribunale di Lecce non è solo un episodio isolato: è la prova che la difesa dei diritti delle partite IVA può trasformarsi in una vittoria nazionale, un modello per tutti coloro che lottano quotidianamente per la propria impresa. Con questa sentenza, il riscatto delle partite IVA e di PIN è ufficialmente cominciato".

Nella foto: da sinistra, il Cavalier Antonio SORRENTO e l'avv. Matteo SANCES


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