Pubblicato il 09 luglio, 2025
La società civile dell’area compresa fra Lamporecchio e Larciano, Vinci e
Cerreto Guidi ha organizzato, con il patrocinio delle rispettive amministrazioni comunali e l’adesione di oltre 60 enti ed associazioni del territorio, una fiaccolata finalizzata ad esprimere tutta la propria indignazione per il massacro in atto nella Striscia di Gaza, e un anelito alla cessazione della barbarie che accomuna tutte le guerre che affliggono il mondo.
La fiaccolata si articolerà in due distinti cortei, che partiranno contemporaneamente - lunedì 14 luglio alle ore 21.00 - il primo da piazza
Vittorio Veneto a Larciano, con in testa una bandiera della pace, il secondo da Piazza IV Novembre a Lamporecchio, con in testa una
bandiera della Palestina.
I due cortei procederanno l’uno verso l’altro per incontrarsi a metà strada, di fronte alla piscina intercomunale Centocampi dove, ai saluti delle autorità, seguiranno gli interventi di A.N.P.I. Pistoia, Comunità Palestinese di Firenze, ARCI Pistoia, Libera Pistoia e Coordinamento scuole per la Palestina della provincia di Pistoia.
Al termine degli interventi, le due bandiere che avranno aperto i cortei
verranno consegnate ai sindaci di Cerreto Guidi e di Vinci, per essere
riutilizzate in occasione di una seconda tappa della fiaccolata, in
programma a settembre, con partenza dai rispettivi comuni e incontro a
metà strada, in una sorta di staffetta umanitaria pro-Gaza.
Ogni fiaccola accesa, ogni striscione, ogni cartello, ogni bandiera, sarà il
simbolo della volontà di reagire con determinazione al genocidio in atto
nella Striscia di Gaza, del rifiuto di accettare come “diritto alla difesa” o
“risposta alla strage del 7 ottobre” i crimini di guerra e contro l’umanità
quotidianamente perpetrati contro la popolazione civile palestinese
inerme, con un bilancio ufficiale di 57.000 morti, di cui i bambini
rappresentano un’alta percentuale.
Gaza può essere ormai definita come “un cimitero del diritto internazionale”. È un luogo dove si muore di fame, di sete, di caldo, si muore per l’assenza di farmaci e di assistenza sanitaria. Si muore – strage nella strage - per essersi messi in fila per un pane o un pacco di farina, presso i famigerati centri della “Gaza Humanitarian Foundation", divenuti anch’essi trappole mortali.
Di fronte a questa disumanità, la società civile del nostro territorio ha deciso di scendere in strada, di reagire con forza alla sensazione di impotenza e all’indifferenza di una società ampiamente anestetizzata.
Non intende accettare in silenzio questa macchia sulla coscienza collettiva, assuefarsi all’orrore, ma proclamare il proprio “non nel mio nome!” e levare alto un grido di protesta e di indignazione, chiedendo alla politica di farsi megafono di questi sentimenti nelle sedi istituzionali, ma soprattutto di farsene interprete con un progetto politico concreto.
In un momento in cui i nuclei fondanti, valoriali, della democrazia sembrano essere stati sostituiti da una legge del più forte che pretende di ignorare e oscurare il diritto umanitario internazionale, il 14 luglio prossimo ogni fiaccola sarà il simbolo della volontà di riaccendere luci di speranza, di non far calare le tenebre sul senso di umanità.