Pubblicato il 22 febbraio, 2024
PISTOIA - Spi CGIL Pistoia: " Confidiamo che il Comune di Pistoia non pensi di avere risolto il problema della viabilità sulla “superstrada” con l’abbattimento della passerella che è stata danneggiata dal passaggio di un mezzo fuori misura. Vogliamo ricordare che quando, nei primi anni 60, venne realizzato il raccordo tra A11/Statale 66 e Statale 64 (appunto la cosiddetta “superstrada”) di fatto si tagliò in due via Spartitoio, senza pensare ai disagi che questo avrebbe procurato ai cittadini residenti in quelle zone.
Per cercare di dare una risposta (parziale) a questo disagio vennero realizzate due strade parallele alla superstrada (via dell'Edera) che univano i due tratti tramite il sottopasso di via dei Panconi, allungando di oltre un chilometro il percorso verso il centro cittadino, peraltro ancora oggi assolutamente privo di illuminazione.
Nei primi anni '70, prima fu realizzata la passerella pedonale (1972) e poi fu aperta la strada provinciale per Montagnana (1974) a cui fu collegato il secondo tratto di via dello Spartitoio. Il collegamento tramite la provinciale di Montagnana, per la conformazione stessa della strada, risulta impraticabile per i pedoni e comunque assai problematico per i ciclisti e diversi sono stati gli incidenti in questi anni, di cui uno anche mortale.
Con l'abbattimento della passerella pedonale il senso di isolamento e di discriminazione degli abitanti del secondo tratto di via dello Spartitoio (tanti sono gli anziani) è tornato ad acuirsi, soprattutto per chi intende spostarsi evitando l'uso dell'automobile, magari per fare qualche commissione al di là della superstrada.
Attualmente per superare lo sbarramento della superstrada si può scegliere di allungare di un chilometro il proprio percorso tramite via dell'Edera ed il sottopasso di via Panconi, con carreggiata stretta, senza marciapiede e assolutamente priva di illuminazione, oppure sfidare la sorte percorrendo la provinciale di Montagnana, anch'essa stretta, senza marciapiede e senza illuminazione a eccezione degli incroci.
Per dare una risposta concreta e positiva a questi cittadini occorre restituire loro la libertà di movimento, realizzando un appropriato collegamento pedonale fra i due tronconi di via dello Spartitoio che non obblighi necessariamente all'uso dell'automobile. Ricostruire la passerella non solo darebbe loro una giusta risposta, ma aiuterebbe molti altri cittadini che la usavano come via di accesso per raggiungere il polmone verde costituito dall'alveo del torrente Ombrone"
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