Pubblicato il 15 giugno, 2025
PESCIA - "ร comprensibile lo smarrimento della destra dopo l'autentica sentenza del Ministero della Salute sul punto nascita di Pescia: si, perchรฉ il documento si conclude con il seguente ordine alla Regione, cioรจ che il Ministero "attende il decreto di chiusura", senza se e senza ma. Un parere si conclude cosรฌ? No, cosรฌ si conclude un ordine". Cosรฌ interviene il consigliere regionale Marco Niccolai del Partito democratico che continua: "Il documento รจ datato 25 gennaio 2023, dunque poco dopo i tempi previsti dalla norma: 180 giorni dalla richiesta di deroga, inviata dalla Regione Toscana il 22 giugno 2022. Come mai perรฒ รจ stato inviato alla Regione piรน di 2 anni dopo e a quasi 3 anni dalla richiesta del giugno 2022?
Su questo il Ministero ha dovere di fare chiarezza, i cittadini e la Regione meritano rispetto. ร un comportamento inaccettabile e irrispettoso.
Adesso c'รจ chi dice che la richiesta della Regione era lacunosa: al netto che chi lo afferma non รจ un operatore sanitario, se ciรฒ fosse stato vero il Ministero avrebbe chiesto integrazioni come in ogni procedimento amministrativo, invece ha pronunciato subito una vera e propria sentenza.
Del resto, dopo tre anni di Governo, Fratelli d'Italia ed il centrodestra non hanno assolutamente modificato il limite minimo di 500 parti/anno per i punti nascita introdotto dal Governo Berlusconi e dalle Regioni nel 2010 che prevede la "razionalizzazione/riduzione progressiva dei punti nascita con numero di parti inferiore a 1000/anno", limite introdotto per la sicurezza delle partorienti secondo gli studi delle societร scientifiche di ginecologia e che obbliga automaticamente tutte le Regioni a chiedere la deroga per mantenere aperti i punti nascita che vanno sotto i 500 parti/anno, come nel caso di Pescia nel 2021, oppure negli anni precedenti Spoleto in Umbria (Regione governata dalla Lega in quel momento).
Per me l'amarezza per la decisione "senza se e senza ma" del Ministero รจ molta: i miei genitori hanno voluto farmi nascere a Pescia mentre, a quei tempi, vari miei coetanei nascevano a Barga. Quando sono diventato consigliere regionale nel 2015, poi, mi sono trovato ad affrontare la vergognosa vicenda di quella partoriente che, il 30 novembre 2015, rimase bloccata in ascensore e che fu liberata dai Vigili del Fuoco: si, perchรฉ a quel tempo la sala travaglio non era allo stesso piano del reparto.
Mi sono sempre domandato come mai i consumati politici locali che adesso ci danno lezioni, quando erano nel pieno del loro incarico, si siano sonoramente disinteressati di un problema cosรฌ grave. Da quel dramma sfiorato lavorammo per mettere in campo gli interventi di ristrutturazione inaugurati nel 2018 che permisero di portare tutto allo stesso piano e, anche grazie ad essi, la Regione ha potuto fare la richiesta di deroga che il Ministero della Salute ha respinto.
Il reparto di ginecologia guidato dal dottor Errichiello continuerร a dare importanti servizi alle donne. Tutti, perรฒ, dovremo riflettere su come l'inverno demografico cambia in profonditร la nostra societร , non domani ma oggi: questo ne รจ solo un esempio" conclude Niccolai .