Strage durante lo sgombero di un cascinale, tre Carabinieri morti e undici feriti

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Un'auto dei carabinieri

Castel d’Azzano – Tragico bilancio in provincia di Verona, a Castel d’Azzano, dove durante lo sgombero di un cascinale tre fratelli hanno fatto esplodere delle bombole del gas. Il bilancio è drammatico, tre Carabinieri hanno perso la vita e altre quindici persone tra militari ed agenti di Polizia sono rimaste ferite più o meno gravemente.

Le forze dell’ordine erano intervenute per dar seguito ad un ordine di sgombero dei locali nei confronti di tre fratelli Franco (65 anni) Dino (63) e Maria Luisa Ramponi (59) ma quando i militari sono entrati dentro il casolare, intorno alle 3.15 di mattina, c’è stata la deflagrazione che ha ridotto in briciole la struttura di due piani e travolto gli agenti.

Ben 11 Carabinieri sono stati feriti e trasportati, in codice rosso, negli ospedali della zona. Mentre quattro agenti di Polizia delle Unità operative di pronto intervento (Uopi) hanno riportato lesioni, ma per loro non è stato necessario il trasporto d’urgenza in ospedale.

Non sono rimasti indenni nemmeno i Vigili del Fuoco, sette di loro sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Nel complesso sul luogo della strage sono state impiegate 25 unità di vario genere.

A far esplodere l’edificio pare sia stata la donna, mentre i fratelli si trovavano in un’altra stanza, lei ed uno di loro (Dino) hanno riportato ustioni su parte del corpo ed hanno avuto bisogno delle cure mediche. L’altro fratello (Franco), riuscito a fuggire in un primo momento, è stato rintracciato ed arrestato quasi subito. Si era nascosto in un campo.

All’interno dell’edificio, o meglio di ciò che ne è rimasto, sono state trovate molte bombole di gas, sparse nelle diverse stanze ed i resti di bombe Molotov.

I Vigili del Fuoco presumono che il gas al loro interno fosse stato fatto fuoriuscire, in quanto il casolare ne era saturo e la deflagrazione è stata potentissima.

Il ministro della difesa Guido Crosetto ha ricordato, rendendo loro onore i tre Carabinieri deceduti, il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo qualifica Speciale Valerio Daprà. “Hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese” ha detto il ministro.

Sul posto è giunto anche il procuratore capo di Verona Raffaele Tito, il quale ha detto che i tre fratelli al momento sono stati fermati con l’accusa di omicidio premeditato, ma la procura sta valutando di accusarli anche di strage.

Lo sgombero del fondo agricolo era programmato da tempo, e dopo vari tentativi, andati a vuoto, perché i tre fratelli avevano minacciato di farsi saltare in aria, sono stati invitai sul posto militari dei reparti speciali di Padova e Mestre, supportati dagli agenti dell’Uopi, dipendenti dalla Direzione Centrale Anticrimine affiancati dai Vigili del Fuoco. Purtroppo l’operazione di sgombero è finita in tragedia perché i tre hanno dato corso alle loro minacce.

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